BARI - Enzo Pisicchio, fratello dell’assessore regionale all’Urbanistica, Alfonsino, potrebbe aver lavorato per far aggiudicare a imprenditori amici appalti nel settore dell’informatica. Uno di loro, Giuseppe Riefoli, è indagato per corruzione insieme ai fratelli Pisicchio: era destinata a lui - secondo i decreti di perquisizione eseguiti mercoledì dalla Finanza su ordine del pm Claudio Pinto - la lista di possibili assunzioni che la Procura di Bari considera uno scambio illecito con i Pisicchio. Un mezzo di sostegno elettorale per le prossime Regionali.
Gli appalti finiti nel mirino dell’indagine sono almeno tre. Uno, appunto, è quello vinto dalla Plus Innovation di Riefoli per la gestione del Cup degli Irccs di Bari e Castellana: in quest’ambito - dice l’accusa - l’imprenditore avrebbe offerto a Enzo Pisicchio la disponibilità ad effettuare alcune assunzioni, il cui elenco sarebbe stato concordato dai due fratelli. Il secondo è l’appalto del Comune di Bari per l’esternalizzazione delle attività di supporto alla riscossione dei tributi, procedura che ha avuto un iter lunghissimo e che proprio nel giorno delle perquisizioni della Finanza ha visto il subentro dei vincitori: nel mirino dell’indagine ci sono i contatti tra Enzo Pisicchio e il dirigente della ripartizione Tributi, Francesco Catanese, anche lui indagato con l’ipotesi di concorso in corruzione. Il terzo è un maxiappalto da 14 milioni di Aeroporti di Puglia per la creazione del nuovo sistema informatico aziendale. Una gara lanciata nel 2019 a cui hanno partecipato i big nazionali del settore, ma che a causa dell’emergenza covid si è fermata sulla soglia della stipula del contratto: il crollo del fatturato non consente più alla società della Regione di affrontare l’investimento.
L’indagine, aperta lo scorso anno, nasce da un approfondimento sui meccanismi che hanno portato all’erogazione di finanziamenti europei per il settore delle cave con l’utilizzo di false fideiussioni: per questo sono accusati di truffa un funzionario regionale, Vincenzo Rinaldi, e un broker di Monopoli, Cosimo Napoletano. Un filone a cui sono estranei i fratelli Pisicchio, entrati nell’inchiesta in parallelo attraverso i contatti con altre persone. Il ruolo centrale sembra essere quello che l’accusa attribuisce a Enzo, di cui sono al setaccio i rapporti con alcuni imprenditori. Ad Alfonso, che mercoledì ha reso noto il coinvolgimento nell’indagine, allo stato è contestato soltanto l’elenco di candidati all’assunzione nell’appalto dell’Irccs di Castellana chiesto da Riefoli al fratello Enzo.
Nel corso delle perquisizioni la Finanza ha acquisito documenti e materiale informatico, tra cui le copie dei cellulari delle dieci persone indagate. I militari hanno visitato anche la sede di InnovaPuglia (che ha gestito l’appalto di Aeroporti) e di PugliaSviluppo (che ha curato l’istruttoria delle pratiche per i contributi europei).
IRCCS DE BELLIS: NOI ESTRANEI ALL'INCHIESTA - «Non è indagato alcun dipendente o rappresentante dell’ente ospedaliero la cui gestione è del tutto estranea all’inchiesta». Lo precisa in una nota il direttore generale dell’Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico-Irccs Saverio De Bellis di Castellana Grotte, Tommaso Stallone, in riferimento all’indagine della Procura di Bari nella quale è coinvolto l’assessore regionale Alfonsino Pisicchio. Nei giorni scorsi la Guardia di Finanza, su disposizione della magistratura, ha eseguito 16 perquisizioni nelle abitazioni e negli uffici di 10 indagati, ai quali sono stati contestati a vario titolo i reati di corruzione e truffa. Nella sede dell’Irccs, chiarisce il dg, «non vi è stata alcuna perquisizione ma una acquisizione di atti relativi alla gara per l'esternalizzazione del servizio Cup-Ticket fatta con l’Istituto Oncologico di Bari».
La gara è tra le procedure oggetto dell’inchiesta perché, stando all’ipotesi accusatoria, la società aggiudicataria avrebbe assunto personale su indicazione dell’assessore, tramite il fratello Enzo Pisicchio, co-indagato, in cambio di consenso elettorale.
«L'istituto De Bellis - conclude Tommaso Stallone - intende tutelarsi in ogni sede di fronte alla diffusione di notizie e immagini lesive e non corrispondenti alla verità sostanziale dei fatti».