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«Scalfarotto e Italia Viva avvantaggiano le destre»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Scalfarotto e Italia viva avvantaggiano le destre

La candidatura per il fronte riformista - Italia Viva, Azione, +Europa - di Ivan Scalfarotto alle regionale pugliesi è un caso nazionale

Lunedì 22 Giugno 2020, 11:27

La candidatura per il fronte riformista - Italia Viva, Azione, +Europa - di Iva Scalfarotto alle regionale pugliesi (annunciata la scorsa settimana dalla Gazzetta) è un caso nazionale. Matteo Renzi ha rotto in Puglia l’asse del centrosinistra tradizionale con una scelta che rende in salita la campagna elettorale per la conferma del governatore uscente progressista, Michele Emiliano. La reazione allo strappo dell’ex premier toscano da parte del Pd - partito di riferimento di Emiliano, sebbene il magistrato in aspettativa non sia più un iscritto dem - è stata durissima: tutti i dirigenti del partito di Zingaretti considerano l’indicazione di Scalfarotto una scelta politica che favorisce le destre populiste nella Regione.

Polemico è stato il vicecapogruppo alla Camera, il foggiano Michele Bordo: «Italia Viva apre la porta al rischio della vittoria dei populisti in Puglia. Questa è la verità che capiscono tutti. Scalfarotto è membro del Governo grazie ai voti dei 5 stelle, fa il sottosegretario del più autorevole ministro dei 5 stelle di un Governo voluto peraltro dal leader di Italia Viva. Contraddizioni imbarazzanti. In Puglia l'unica candidatura competitiva contro i populisti è quella di Michele Emiliano: indebolirla li aiuta». Sulle contraddizioni dei renziani si è soffermato Ubaldo Pagano, deputato dem barese: «Chi oggi parla di ‘populismo’, molto spesso è lo stesso che ha perso ogni genere di contatto con la realtà delle persone per rifugiarsi nei salotti buoni. Se populismo vuol dire ascoltare e stare tra la gente, allora sono fieramente populista anche io». Per Pagano è indispensabile costruire una coalizione nazionale e regionale per il futuro, non pensare a fare “dispettucci”: “Le elezioni di settembre saranno un banco di prova per capire chi davvero è interessato a costruire un progetto comune per il futuro del nostro Paese e chi sfrutta cinicamente le alleanze per colpire i suoi nemici immaginari. Di fronte agli scenari che viviamo, si dovrebbe decidere tutti insieme di schierarsi per l’unità al fronte contro i sovranismi e invece alcuni preferiscono rianimare le ambizioni delle destre pur di consumare le proprie vendette personali». Per Pagano la scelta di Italia Viva è figlia dei risentimenti del leader toscano nei confronti del governatore pugliese: «Tra Renzi ed Emiliano - continua Pagano - ci sono state solo contrapposizioni politiche. Molti di quelli che si riempivano la bocca (ed i post) con i #senzadime, hanno ingoiato il rospo del governo con i 5 stelle e non provano vergogna nel parlare di contrasto alla “decrescita felice” dimenticandosi di far parte di un esecutivo guidato da un esponente di quella stessa forza politica. Invece di cogliere l'opportunità di uscire dal culto del proprio interesse particolare, purtroppo, si sceglie ancora una volta di farsi del male con la speranza di consumare vendette personali».

Un appello alla ricomposizione armoniosa dell’alleanza di centrosinistra arriva dalla senatrice dem Assuntela Messina: «Una coalizione nazionale che si rispetti e che riconosce alla Puglia il suolo ruolo trainante nel Mezzogiorno, per vigore e coerenza politica deve presentarsi coesa, superando quelle divisioni che, qualora presenti, permetterebbero alla destra ed alle sue pratiche sovraniste di indebolirla, mettendola seriamente in discussione».

Ieri è stata la giornata dell’amarezza per i dem, sorpresi dalla discesa in campo del sottosegretario contro Emiliano, ma la diplomazia Pd proseguirà la ricerca di una ricucitura con i renziani. Finché ci sarà margine…

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