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Il mare della Basilicata promosso a pieni voti

 
Giuseppe Pomarico

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Giuseppe Pomarico

Il mare della Basilicata promosso a pieni voti

Nessun bollino rosso su circa 58 chilometri di costa lucana

Domenica 14 Giugno 2020, 15:02

Il mare della Basilicata è di qualità «Eccellente». Lo indica l’ultimo rapporto presentato nei giorni scorsi dalle Arpa, le Agenzie Regionali per la Protezione Ambientale, in coincidenza con l’avvio dell’estate meteorologica e quindi della stagione balneare lungo le coste della Penisola.
I risultati sono il frutto di misurazioni e campionamenti effettuati negli ultimi quattro anni, dal 2016 al 2019, e hanno previsto la suddivisione delle aree di balneazione italiane secondo quattro classi di qualità: Eccellente, Buona, Sufficiente, Scarsa.

Si tratta di una classificazione basata su parametri europei ed è stata fatta sulla base di uno specifico algoritmo previsto dalla normativa che tiene conto degli andamenti statistici dei dati di 4 anni, che determinano alla fine il giudizio di qualità (classificazione) delle acque di balneazione.
Dicevamo della limpidezza dei nostri mari. Il report ci dice che il 92,8% della costa lucana, pari a 53,41 km, è stata classificata con la classe più elevata, cioè «Eccellente»; il 4,9% (pari a 2,8 km) di qualità «Buona», il 2,3% (1,34 km) di qualità «Sufficiente». Nessun tratto è stato bollato come fortemente inquinato e quindi di qualità «Scarsa». Su 60 misurazioni di campionamento, l’Arpa di Basilicata ha rilevato 52 valori Eccellenti, 5 Buoni, 3 Sufficienti.

Con il termine  «acque di balneazione»  vengono indicate le acque marine, ma anche le acque dolci superficiali, correnti o di lago, nelle quali la balneazione è espressamente autorizzata o non vietata.
Dal 2010, con  il  Decreto legislativo 30 maggio 2008 n. 116  e con la successiva pubblicazione del Decreto Ministeriale 30/3/2010, l’Italia ha recepito la  Direttiva europea 2006/7/CE sulle Acque di Balneazione che regola la materia.
Tale normativa è finalizzata alla protezione della salute umana attraverso il monitoraggio di due indicatori di contaminazione fecale (enterococchi intestinali ed  escherichia coli).
Per ciascuna «acqua di balneazione» sono individuati i punti di monitoraggio rappresentativi della qualità dell’intera area. Complessivamente in una stagione balneare le agenzie ambientali in Italia effettuano oltre 24.000 campionamenti e altrettante analisi di laboratorio per determinare la presenza dei due parametri microbiologici che indicano la qualità delle acque, per un totale, quindi, di oltre 48.000 determinazioni analitiche.
L’Italia nel complesso va meglio della media europea, come risulta dall’ultimo rapporto disponibile dell’Agenzia Europea per l’Ambiente  (riferito però al periodo 2015-2018), secondo cui sono l’85% le acque di balneazione eccellenti, con molti paesi al di sotto di questa percentuale.
Questi dati però in Basilicata non devono farci «riposare sugli allori». La qualità delle acque di balneazione costituisce un indicatore significativo del carico di acque non depurate che arrivano in mare dai corsi d’acqua. Aree non servite da fognature, allacci alle fognature mancanti, insufficiente funzionamento del sistema depurativo, ecc. determinano apporti di contaminazione fecale, e non solo, che richiedono azioni di risanamento di carattere strutturale. Le criticità in questo senso non mancano nella nostra regione, sia lungo la costa tirrenica che quella jonica.

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