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Xylella, in arrivo 35 milioni per i frantoi: l'annuncio di Confagricoltura e Coldiretti

 
Redazione online

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Una boccata d’ossigeno per le zone colpite

Sabato 23 Maggio 2020, 12:53

13:30

BARI - Sono in arrivo i 35 milioni di euro per i frantoi, incluse le cooperative di trasformazione dell’area infetta da Xylella, destinati a chi ha ridotto o interrotto l’attività e subito un decremento della produzione di olive riconducibili alla malattia nella campagna 2018-2019 o precedenti.

Lo sottolinea una nota di Luca Lazzaro, presidente di Confagricoltura Puglia e Leo Greco, presidente Federazione olivicola di Confagricoltura, definendo il provvedimento «una boccata d’ossigeno» per i frantoi delle zone colpite.

«Stanotte - spiegano - sono arrivate nelle caselle di posta elettronica dei frantoi pugliesi le Pec che avviano la procedura. Il provvedimento arriva in soccorso a un settore stremato da anni di Xylella fastidiosa. Cogliamo favorevolmente la richiesta della ministra Teresa Bellanova di ridurre al massimo il lasso di tempo tra pubblicazione delle istruzioni operative e concessione concreta dell’aiuto economico», tuttavia obiettano che la misura penalizza i frantoi che lavorano olive di produzione propria oltre al conto terzi, «in quanto l’aiuto riguarderà solo l’attività molitoria compiuta su olive non di proprietà del frantoio».

Quattro le fasi della procedura: «ricognizione preventiva, integrazione elenco dei beneficiari, presentazione della domanda precompilata, erogazione dell’aiuto - elenca la nota - di cui la prima è stata già espletata nella parte di competenza di Agea. La ministra Bellanova ha sottolineato che le norme di semplificazione introdotte nel Cura Italia permetteranno ai beneficiari di ricevere un anticipo del 65% dell’aiuto dopo la presentazione della domanda, fatti salvi i soli controlli preliminari sulla completezza delle informazioni e la loro conformità ai requisiti». 

COLDIRETTI: SUBITO STRETTA BANDI PER ESPIANTI REIMPIANTI E DIVERSIFICAZIONE - Bene il via libera alla misura da 35 milioni di euro per i frantoi oleari salentini, attivata da AGEA con la pubblicazione delle istruzioni operative, un primo step importante per gli interventi ‘Salva Frantoi’ con strutture dismesse, vendute all’estero e oltre 100 frantoi che non riapriranno più i battenti a causa della grave crisi causata dalla Xylella nelle province di Lecce, Brindisi e Taranto negli ultimi 6 anni.

E’ quanto dichiara Coldiretti Puglia che torna a chiedere una stretta decisa al Ministero delle Politiche Agricole e alla Regione Puglia sui bandi per attivare anche le altre misure della rigenerazione del patrimonio olivicolo, in occasione del Comitato di sorveglianza che torna a riunirsi oggi a Roma.
“Bene l’accelerata sui frantoi, ma chiediamo al Ministero e alla Regione Puglia tempi e modi certi per dare piena attuazione agli interventi per sostenere olivicoltori e vivaisti con la predisposizione dei bandi che abbiamo bisogno di condividere prima della pubblicazione e non a scatola chiusa”, afferma Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

“Serve di dare immediata e piena attuazione al piano con decreti attuativi e bandi ad hoc si tradurrebbe in una boccata d’ossigeno essenziale per le aziende agricole e gli agriturismi che stanno affrontando l’ennesima crisi economica a causa del coronavirus. Il Piano di rigenerazione per l’area infetta del Salento assegna maggiori risorse agli agricoltori con gli interventi compensativi sulle calamità naturali e sulla sottomisura 5.2 del PSR e non è ipotizzabile alcun ritardo o rinvio, perché il Salento ha già pagato a caro prezzo gli anni di errori, incertezze e scaricabarile nella gestione regionale della malattia”, insiste il presidente Muraglia.

“La Xylella fastidiosa ha minato profondamente l’intero tessuto produttivo olivicolo e oleario del Salento con una perdita progressiva della produzione lorda vendibile dai 50 milioni di euro della campagna 2016-2017 ai 300 milioni di euro della campagna 2018-2019. i frantoi cooperativi, aziendali e industriali, hanno registrato un calo significativo del quantitativo di olive molite del 50% nella campagna 2016- 2017, del 75% nella campagna 2017-2018 e del 90% nella campagna 2018-2019, con l’equivalente crollo del fatturato e la riduzione del personale impiegato del 90%, oltre al danno stimato per difetto al patrimonio olivetato di 1,6 miliardi di euro", aggiunge il presidente Muraglia.

“Abbiamo bisogno di un impegno risoluto per salvare la filiera dell’olio extravergine di oliva, consentendo agli agricoltori di espiantare e reimpiantare sbrurocratizzando le procedure così come previsto dal Decreto Emergenze, sostenendo gli agricoltori, i florovivaisti e i frantoiani salentini, tutti in grave crisi di liquidità. Gli agricoltori hanno bisogno di ricostruire il proprio futuro imprenditoriale, anche attraverso la diversificazione colturale, con la immediata spesa delle risorse”, conclude il presidente Muraglia.

Nel Salento gli agricoltori sono senza reddito da 6 anni, si contano milioni di ulivi secchi, i frantoi sono stati svenduti a pezzi in Grecia, Marocco e Tunisia, sono andati persi 5mila posti di lavoro nella filiera dell’olio extravergine di oliva, con un trend che rischia di diventare irreversibile – conclude Coldiretti Puglia - se non si interviene con strumenti adeguati per affrontare dopo anni di tempo perduto inutilmente il ‘disastro colposo’ nel Salento.

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