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Puglia, fase 2 per la sanità: Regione pensa a riavviare ortopedia e chirurgia. Lopalco «C'è bisogno di manuali comportamentali»

 
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Puglia, fase 2 per la sanità: Regione pensa riavviare ortopedia e chirurgia

Montanaro ha annunciato anche riattivazione di alcuni servizi

Martedì 21 Aprile 2020, 15:14

16:52

BARI - La Regione Puglia sta pianificando la «fase 2» dell’emergenza coronavirus anche dal punto di vista sanitario e si appresta a riaprire alcuni servizi sospesi, visite ed esami di alcune branche come ortopedia e chirurgia. Lo ha comunicato il direttore del dipartimento Salute, Vito Montanaro, durante la seduta congiunta delle commissioni consiliari I e IV presieduta convocata per fare il punto sull'emergenza coronavirus. «Il ritorno alla normalità - ha spiegato Montanaro - passa dalla individuazione di percorsi ospedalieri in entrata ed uscita in sicurezza per tutte le attività extra-Covid per tutti i cittadini che torneranno ad utilizzare i servizi del sistema sanitario». Se per la strutture ospedaliere la riattivazione di esami e visite appare più semplice come percorso, Montanaro ha ammesso che «è più complessa la strada che porta alla riattivazione dei servizi territoriali che vede riflessioni a più ampio raggio che chiamano in causa anche scenari futuri, dal momento che gli esperti ritengono seriamente possibile un ritorno del virus tra ottobre e novembre».

Il numero 2 della sanità pugliese ha anche ammesso che «i problemi maggiori» hanno «riguardato il reperimento dei dispositivi di protezione individuale, la cui carenza ha causato l’allungamento della curva» dei contagi. In previsione di una seconda ondata di contagi in autunno, Montanaro ha annunciato che il sistema sanitario regionale dovrà essere riorganizzato prevedendo «una rete ospedaliera Covid ed una post Covid, affinchè l’attività assistenziale ordinaria, anche di chirurgia complessa prosegua comunque, senza interruzioni». Con la consulenza dell’epidemiologo Pierluigi Lopalco si sta riscrivendo il piano antipandemico risalente al 2007.

ANGELO ALBANESE: PER DPI SPESI 57 MLN -  Per acquistare i dispositivi di protezione individuale per l’emergenza coronavirus sono stati utilizzati 55 dei 60 milioni di euro del riparto del Fondo sanitario e ulteriori due milioni prelevati dal fondo di riserva. Inoltre, verranno impegnati anche 8,2 milioni di donazioni ricevuti dalla Regione Puglia. Lo ha riferito il direttore del dipartimento delle Risorse finanziarie, Angelo Albanese, durante la seduta congiunta delle commissioni consiliari I e IV convocata per fare il punto sull'emergenza coronavirus. Albanese ha ammesso che ormai ci sono «margini esigui e ristretti» per ulteriori investimenti, tanto che "l'auspicio è di recuperare dalla Protezione civile nazionale le spese sostenute».

LE PAROLE DI LOPALCO -  «Per la fase 2 ci serve la capacità del territorio di isolare, diagnosticare e trattare i casi nelle strutture ospedaliere, meglio ancora a domicilio». Durante la seduta congiunta delle commissioni consiliari I e IV della Regione Puglia, convocata per fare il punto sull'emergenza coronavirus è intervenuto anche il professore Pierluigi Lopalco, coordinatore scientifico della task force regionale. Con la collaborazione di esperti e con il contributo del mondo accademico, ha annunciato Lopalco, «si sta facendo una disamina delle varie attività colpite dal Covid-19 per redigere manuali comportamentali che permettano di affrontare e superare la fase emergenziale».

«Con grande sforzo - ha precisato - e con il contributo di tutti, a partire da quello fornito dai cittadini, siamo riusciti a rallentare la curva del virus e a impedire il collasso della rete ospedaliera». Lopalco ha spiegato che il tasso di letalità in Puglia è «inferiore al dato nazionale ed in linea con quello registrato nelle altre regioni meridionali». L’epidemiologo ha poi parlato dei possibili scenari futuri, mettendo in guardia: "La sorveglianza deve essere sempre efficiente ed attiva». Questo è l’obiettivo a cui si sta tendendo, lavorando sulla messa in sicurezza degli ospedali, attraverso percorsi di ingresso ed uscita sicuri. Altro obiettivo è ricercare il virus nella popolazione, inseguendo le catene di contagio per isolarlo e circoscriverlo. «Non pervenendo alcuna indicazione dal livello centrale, stiamo procedendo a redigere in sede regionale una serie di indicatori da seguire per intervenire in questa fase», ha sostenuto Lopalco che ha poi affermato come l’idea del distanziamento sociale deve proseguire ed essere garantita anche a conclusione del lockdown, quando bisognerà riattivare settori come cultura e turismo, economicamente rilevanti per la Puglia.

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