«Se erano destinate a noi vado a prenderle di persona»: così il governatore del Veneto Luca Zaia replica alla notizia che quattro strumentazioni tecniche per la diagnosi della positività al Coronavirus sono state requisite con una ordinanza firmata dal presidente della Puglia Michele Emiliano. «Ricostruiremo l’accaduto - dice - e capiremo a chi erano dedicate».
TELEFONATA TRA I DUE GOVERNATORI - Il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha telefonato al governatore del Veneto, Luca Zaia, per comunicargli che «è stato trovato un accordo con le ditte fornitrici per quanto riguarda la distribuzione dei macchinari con i reagenti per eseguire tamponi» e «secondo quanto concordato con le aziende arriveranno sia alla Puglia che al Veneto nei quantitativi e nei tempi previsti».
Emiliano aveva firmato una ordinanza di requisizione di due dei quattro macchinari prodotti della società Masmec di Modugno (Bari) e destinati al Veneto. Poi il provvedimento non è stato eseguito proprio perché si è trovato un accordo. La ditta cioè, ne sta producendo altri due per la Puglia. Nel frattempo, però, Zaia era intervenuto dicendosi disposto a venire a Bari a «prenderle di persona».
LUNEDI' L'ARRIVO DEI MACCHINARI IN VENETO - Arriveranno lunedì a Verona i due macchinari estrattori di acidi nucleici reagenti per eseguire i tamponi che erano stati bloccati in Puglia con una ordinanza del governatore Michele Emiliano.
I macchinari prodotti dalla società Masmec di Modugno erano stati acquistati pare grazie alla donazione fatta alla Regione Veneto dalla Fondazione Cariverona.