Emiliano chiede un incontro al ministro Bellanova per parlare dell'aumento del prezzo delle olive soprattutto alla luce del nuovo regolamento europeo e il candidato in pectore del centrodestra, Raffaele Fitto lo accusa di fare confusione. IL tema dell'agricoltura: l'altro giorno il botta e risposta sul tema della Xylella che ha visto Emiliano accusare Fitto di vedere sempre nero dopo il ventilato commissariamento del Governo con il decreto e l'ex Governatore pungerlo accusandolo di sotrarsi sempre al merito delle questioni.
Stavolta, il tema è il prezzo delle olive. Emiliano, in una lettera al ministro Bellanova, sottolinea di aver raccolto le preoccupazioni dei "rappresentanti della filiera olivicola pugliese» sugli «esiti del terzo avviso pubblico europeo finalizzato a ritirare dal mercato le quantità eccedentarie e mantenere alti i prezzi dell’olio di oliva». Nella riunione di ieri, 11 febbraio, spiega Emiliano, sono emerse «rilevanti criticità relative all’attuazione del Regolamento di Esecuzione (UE) 2019/1885 sull'Ammasso privato dell’olio d’oliva». Per questo il governatore chiede al ministro che la riunione tecnica si tenga «entro il 20 febbraio, prossima data per la presentazione delle proposte di ammasso».
Per Emiliano, infatti, occorre «porre rimedio» ad alcune "disattenzioni». Gli agricoltori pugliesi, evidenzia il presidente della Regione, «hanno sottolineato come la crisi del mercato dell’olio, agli occhi di Bruxelles, risulti un problema circoscritto a Paesi quali Spagna, Portogallo o Grecia, e non sembra assolutamente affliggere l’Italia, tanto meno la Puglia, benché proprio quest’ultima, nonostante Xylella e gelate, sia il maggiore produttore del nostro Paese». «È triste dover riscontrare - aggiunge - che proprio nel momento in cui alcuni gruppi di aziende pugliesi riescono a partecipare al bando europeo, con la proposta di ritirare dal mercato ben 20.000 tonnellate di olio extra-vergine di oliva, le relative offerte vengono rifiutate dalla Commissione perché il costo per tonnellata al giorno risulta di pochi centesimi più elevato rispetto a quella proposto dai concorrenti, anche se questi si impegnano a stoccare olio di diversa qualità (vergine e lampante)».
Fitto: Emiliano confonde la decisione Ue su discariche con regolamento Ue su ammasso privato olio d'0liva -
Puntuale l'intervento del co-presidente del gruppo europeo ECR-FRATELLI D’ITALIA, Raffaele Fitto: «Il livello di confusione di Emiliano, quando parla di Agricoltura e di prezzi delle olive e dell’olio, è così alto da richiamare in modo errato la Decisione UE sulle discariche dei rifiuti urbani (n. 2019/1885), invece, che richiamare il Regolamento di Esecuzione UE (n. 2019/1882) sull’Ammasso privato dell’olio d’oliva. L’errore - prosegue - ci consente di suggerirgli una più approfondita lettura, che se fosse stata fatta (sia del 1885 che del 1882) avrebbe evitato alla Puglia di trovarsi nel disastro nel quale è sia nel settore dei Rifiuti che in quello dell’Agricoltura! Questo dimostra la superficialità con la quale sono stati affrontati problemi vitali per la Puglia».
«Detto questo - continua Fitto - siccome tra le righe della sua nota leggo una sottile polemica con chi sarebbe ‘assente nella discussione’ a Bruxelles, ricordo che il Parlamento europeo ha approvato il regolamento 1308/2013 (recante organizzazione comune dei mercati dei prodotti agricoli, dal quale trova applicazione il regolamento di esecuzione 2019/1882) il 17 dicembre 2013. Quindi sarebbe utile capire a chi si riferisce?».
«Nel merito, poi, è evidente che la prima Regione olivicola italiana non può rimanere inerte e non ascoltare il grido di allarme del mondo agricolo. Che lo faccia ora ha tutto il sapore di essere solo un richiamo elettorale. Sarebbe stato utile, invece, per tempo, coinvolgere le Organizzazioni dei Produttori (OP) per realizzare un progetto di concentrazione della produzione olearia pugliese attraverso idonei centri di stoccaggio, che, per esempio, si sarebbero potuti realizzare con il sostegno economico del Fondo europeo del FEASR (per intenderci il PSR): magari utilizzandoli e non perdendoli! Per capirci: con gli 86 milioni di euro disimpegnati il 31 dicembre scorso sai quanti centri di stoccaggio si sarebbero potuti realizzare?».