Da Bruxelles arriva un nuovo «sì» alla rimodulazione delle misure di contenimento della Xylella. La scorsa settimana la riunione del Comitato fitosanitario europeo ha infatti registrato l’allineamento tra Italia, Francia e Spagna (i Paesi colpiti dalla batteriosi degli ulivi) sulla necessità di rendere più semplici i controlli. I tempi per arrivare a una decisioe definitiva non sono ancora stati fissati, ma in ogni caso bisognerà chiudere i lavori prima di marzo, in tempo per l’avvio della nuova campagna di verifiche (quella in corso si conclude oggi - secondo l’Arif - entro la prossima settimana vedrà l’«allineamento» alle richieste dell’Unione).
Delle modifiche alla Decisione di esecuzione 2015/78 si parla (la «Gazzetta» ne ha già dato conto a novembre) da alcuni mesi, da quando la bozza è stata condivisa con i componenti del Comitato fitosanitario permanente della Ue. Il nuovo meccanismo vedrà il dimezzamento dell’ampiezza della zona di contenimento e di quella cuscinetto, mentre e verrà ridotta la distanza dalle piante infette entro cui bisogna tagliare tutto. L’area di contenimento (i primi 20 km dell’area infetta, soggetta a eradicazioni) verrà portata a 5 o 10 km, mentre la zona cuscinetto (l’ultima parte della zona indenne a contatto con quella in cui c’è l’infezione), oggi di 10 km, verrà portata a 5 km. Oggi è obbligatorio tagliare tutte le piante nel raggio di 100 metri da ogni ulivo infetto, radendo dunque a zero circa 3 ettari di campagna.
La prima bozza prevedeva di ridurre il raggio a 10 metri, mentre ora sembra che il Comitato si stia orientando su un valore intermedio, 50 metri, che significa comunque ridurre di un quarto l’area da azzerare in caso di contagio. L’idea, che ha ottenuto il parere positivo dell’Efsa, è di cambiare strategia abbandonando le griglie su cui si opera oggi per adottare un criterio statistico comune a tutto il territorio europeo. Un passo che va nella direzione della semplificazione (diminuisce l’area da controllare), e che favorirà in particolare l’Italia oggi sottoposta a procedura di infrazione proprio per non aver rispettato le indicazioni di Bruxelles.
Il dossier è coordinato dai tecnici del ministero delle Politiche agricole ed è seguito, in particolare, dal sottosegretario Giuseppe L’Abbate. Il deputato pentastellato barese è in prima linea nel rappresentare le necessità degli operatori pugliesi. Le nuove regole di tutela dovrebbero, tra l’altro, eliminare i vincoli alla movimentazione dei prodotti florovivaistici che stanno mettendo in ginocchio i produttori del Salento. L’unica incertezza sui tempi della decisione riguarda la Brexit: le procedure per l’uscita del Regno Unito, infatti, potrebbero rallentare anche l’attività del comitato fitosanitario europeo.
L’Arif intanto sta concludendo i monitoraggi nella zona cuscinetto, in particolare nei Comuni del Sud-Est Barese, del Brindisino e del Tarantino. In una settimana - secondo l’agenzia - sono stati abbattuti «più di 100 ulivi» infetti: le operazioni di eradicazioni in zona di contenimento (rimangono «circa un centinaio» di alberi) dovrebbero essere concluse la prossima settimana, «raggiungendo così gli obiettivi di allineamento temporale richiesti dalla Unione Europea».