«Piccoli insignificanti pezzi del centrosinistra stanno invitando a non andare a votare» alle primarie. «Questa cosa è davvero un errore, se qualcuno non è d’accordo e se a qualcuno io non sono piaciuto ci sono altri candidati, bravissime persone, che hanno la possibilità di riequilibrare e diversificare l’offerta politica e di cambiare anche la storia. Ma bisogna andare a votare, bisogna fare in modo che ciascuno si senta rappresentato dal metodo delle primarie».
Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, candidato alle primarie del centrosinistra pugliese del prossimo 12 gennaio, durante una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Bari. «Oggi i candidati dei nostri avversari si giocano a testa o croce sul tavolo nazionale tra la Campania, la Calabria e altre regioni. Noi, invece, da sempre abbiamo detto ai partiti di Roma i candidati ce li scegliamo noi. Ci siamo scelti Vendola, ci siamo scelti Emiliano dopo. In questi 15 anni è cambiato tutto, in meglio in Puglia».
«Il 12 gennaio farà freddo ma andate a votare alle primarie. Andate a votare perché c'è qualcuno che pensa che questa grande storia della Puglia degli ultimi quindici anni possa essere fermata. Possa essere fermata non andando a votare alle primarie». E’ l’appello lanciato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, candidato alle primarie del centrosinistra pugliese del prossimo 12 gennaio, durante una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Bari.
«Io penso che il risultato» delle primarie, ha detto ancora, "sarà comunque buono e ci saranno migliaia e miglia di persone che andranno a votare. In ogni caso non ci sono altri metodi, se qualcuno sta architettando da scienziato della politica di buttare all’aria le primarie dopo l’esecuzione, ragionando sull'affluenza, si sta sbagliando». «Ci hanno imposto primarie a gennaio - ha proseguito Emiliano - le hanno imposte a me e io le ho accettate, probabilmente già con l’intento di dire che siccome andrà poco gente a votare allora le primarie non valgono. Questo sistema non esiste». «Se qualcuno aveva qualcosa contro le primarie - ha concluso - si sarebbe dovuto opporre prima, se qualcuno aveva qualcosa contro i candidati si doveva candidare».
Se qualche televisione vorrà organizzare «un confronto tra i quattro candidati per lanciare ancora di più le primarie e consentire ai pugliesi di capire quali sono le differenze tra di noi, non è facile perché siamo tutti dalla stessa parte politica e abbiamo votato le stesse leggi, io sono pronto a fare tutti i confronti che mi verranno richiesti, ovviamente meglio farne uno e buono». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, candidato alle primarie del centrosinistra pugliese del prossimo 12 gennaio, a margine di una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Bari.
Rispondendo ad una domanda sul perché non ci sia stato ancora un confronto con gli altri candidati (Elena Gentile, Fabiano Amati e Leo Palmisano) Emiliano ha detto: «Il problema vero è che io sono presidente della Regione Puglia in carica e nel periodo in cui qualcuno aveva necessità di fare confronti io ero impegnato in vertenze drammatiche, una su tutte quella su Ilva ma ce ne sono state altre».
«Riprendiamoci la Puglia è lo slogan della Lega ma la Puglia non è di nessuno. La Puglia è come il mare, è libera. Pensare di riprendersi la Puglia per riconsegnarla al sottosviluppo, all’assoggettamento alle Regioni del Nord, cosa volete che contino i leader locali della Lega rispetto a Salvini? Salvini sarebbe in grado di fargli recitare il rosario quando e quanto vuole, quel rosario che ha qualche volta persino oltraggiato usandolo pubblicamente. Sarebbe in grado di fargli fare qualunque cosa». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, candidato alle primarie del centrosinistra pugliese del prossimo 12 gennaio, durante una conferenza stampa che si è svolta questa mattina a Bari.
«La Puglia invece - ha aggiunto Emiliano - ha bisogno di scegliersi il proprio candidato, di eleggere il proprio presidente e ricominciare a spingere verso il cambiamento, vero le cose positive create in questi anni».