BARLETTA - Un inferno di fiamme alte e minacciose, una densa coltre di fumo acre. Si è svegliata così Barletta questa mattina a causa di un improvviso e misterioso incendio divampato all’interno della «Dalena Ecologia Srl», un’azienda specializzata nello stoccaggio, adeguamento e triturazione di rifiuti tica su via Via Vecchia Madonna dello Sterpeto.
Cosa sia successo di preciso è ancora al vaglio dei vigili del fuoco e dei carabinieri che stanno cercando di capire cosa possa aver generato il vasto incendio che, tra le 7 e le 8, sta facendo vivere attimi di preoccupazione ai residenti ed ai barlettani. L’unica certezza è che le fiamme si sono sprigionate improvvisamente all'interno di un capannone dell'azienda, nella zona industriale di via Trani, in cui si prepara il Css (Combustibile solido secondario, l’ex combustibile da rifiuti) poi utilizzato dallo stabilimento Buzzi Unicem.
LA TESTIMONANZA - «La colonna di fumo era visibile dalla città», dice Raffaele Corvasce, presidente del circolo Legambiente Barletta e tra i primi ad accorrere sul posto. «L'aria è irrespirabile a causa della coltre di fumo nero». L'intera zona, che si estende per migliaia di metri quadrati, è stata transennata ed è presidiata dalla Polizia locale, dai Carabinieri e della Polizia di Stato. Sul posto anche diverse squadre dei vigili del fuoco che stanno cercando di contenere il vasto rogo. «Si sentono ancora alcuni scoppi provenire dall'interno dello stabilimento - aggiunge Corvasce - segno questo che l'incendio non è stato domato e, anzi, sta continuando a divorare i cumuli di rifiuti stoccati nell'azienda. È un vero disastro ambientale.
Chiederemo all'amministrazione comunale di fare chiarezza su quanto è accaduto. Occorre accertare le responsabilità ed eventali negligenze. Barletta che si dichiara "green" e "plastic free" cosa sta facendo davvero per tutelare l'ambiente e la salute dei cittadini?»
LA RACCOMANDAZIONE - Mantenere porte e finestre chiuse nel raggio di 3 chilometri dall’azienda andata in fiamme nella zona industriale di Barletta, sospendere la raccolta di frutti, olive, ortaggi e lavare accuratamente quelli da consumarsi. Sono alcune delle disposizioni di un’ordinanza del sindaco di Barletta, emanata dopo l’incendio divampato stamani che ha praticamente distrutto la Dalena Ecologica srl e che i Vigili del fuoco prevedono di finire di spegnere in serata.
L’ordinanza raccoglie i primi suggerimenti precauzionali del sindaco e le successive prescrizioni di Arpa Puglia e Asl Bat; previsti anche campionamenti nel territorio fra la strada statale 170, via Andria, e la statale 16 Adriatica, via Trani, entro i 3 chilometri dall’incendio.
Arpa Puglia ha installato già in mattinata uno strumento per la rilevazione di diossine a 500 metri dallo stabilimento in fiamme, mentre la centralina mobile di Barletta per il monitoraggio della qualità dell’aria sarà spostata vicino alla Dalena per il rilevamento di eventuali inquinanti.
Nell’incendio non risultano persone intossicate né feriti, nonostante una parete dello stabilimento sia crollata mentre i Vigili del fuoco erano al lavoro per domare le fiamme. Un’altra parete, pericolante, è stata demolita con un mezzo cingolato, agevolando anche il lavoro di spegnimento
LA PREOCCUPAZIONE - «Ciò che è accaduto oggi a Barletta è di gravità inaudita!» - commenta Michele Cianci, presidente del comitato "Operazione Aria Pulita" - Abbiamo sempre contestato la presenza di aziende insalubri adiacenti alla città. Dopo ore di incendio non siamo ancora a conoscenza degli effettivi rischi per la salute pubblica. Il fumo che fuoriesce è di evidente tossicità! Vogliamo conoscere, attraverso un comunicato ufficiale dell’ARPA, i quantitativi di diossine che si stanno liberando nell’aria che respiriamo, a cosa andiamo incontro e quali provvedimenti a tutela della salute e dell’ambiente stanno adottando le autorità preposte»