BARI - Con la relazione illustrativa del presidente della commissione regionale Bilancio, Fabiano Amati, è cominciato in Aula l’esame del bilancio di previsione 2020 e del pluriennale 2020-2022 della Regione Puglia.
Intanto, è stato approvato a maggioranza in Aula, con 30 voti favorevoli e 4 contrari, il bilancio di previsione del solo Consiglio regionale per l’esercizio finanziario 2020 e il pluriennale 2020-2022.
«Anche per il 2020 - ha detto Amati - l’obiettivo di contenimento dei costi del funzionamento del Consiglio regionale pugliese è risultato prioritario e in linea con l’azione già intrapresa nei precedenti esercizi. Il trasferimento degli uffici del Consiglio regionale nella nuova sede ha comportato un incremento dei costi di investimento e delle spese correnti, che saranno ammortizzate nel corso degli esercizi successivi, grazie anche al risparmio attuato dall’elusione dei costi di canone di locazione».
E’ stata approvata a maggioranza, con 26 voti favorevoli e 12 contrari, anche la nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale 2020-2022.
Nella conferenza dei capigruppo, che si è svolta prima dell’inizio del consiglio regionale in corso dalle 14, maggioranza e opposizione, a esclusione del M5S, hanno nuovamente trovato l’intesa a non presentare oggi emendamenti al Bilancio di previsione 2020, e di rinviare questa fase al prossimo gennaio. Il governo regionale, quindi, ha ritirato il maxi emendamento approvato ieri in I commissione che prevedeva 13 interventi e lo stanziamento complessivo di circa 1,4 milioni di euro. Il mese prossimo, dopo la pausa per le feste natalizie, verrà convocato un consiglio regionale per discutere e votare un provvedimento «omnibus» che conterrà tutti gli emendamenti che verranno presentati da consiglieri di maggioranza e opposizione.
LA DENUNCIA DELL'EX ASSESSORE SU BANDO PSR - «L'autorità di gestione di questa Regione, dopo oltre due anni dalla scadenza del bando Psr originario impugnato al Tar, ha revocato e annullato la maggior parte dei criteri di ammissibilità a quel bando, quindi ha revocato la possibilità di essere esclusi se non si era in regola con il Durc, ha revocato per intero i requisiti tecnici che si dovevano produrre entro sei mesi dall’approvazione della graduatoria, di fatto retroattivamente. Quindi, si è deciso di togliere tutte le regole che disciplinano l’ammissione e le esclusioni da quel bando. Con questa operazione, sono state riammesse aziende escluse da due anni e sono state finanziate, con decreto di concessione, aziende che avevano già ricevuto l'esclusione per motivi oggettivi del bando, in spregio, a mio avviso, oltre che al Codice degli appalti, a ogni regola di buona e sana amministrazione della cosa pubblica». E’ l’accusa rivolta alla Regione Puglia dall’ex assessore regionale alle Politiche agricole, Leo Di Gioia, intervenuto durante il consiglio regionale convocato per la discussione del bilancio di previsione 2020.
Nel momento in cui Di Gioia, attuale consigliere di maggioranza, ha iniziato a parlare, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ha abbandonato l’Aula. Il presidente del consiglio della Regione Puglia, Mario Loizzo, ha annunciato che le dichiarazioni di Di Gioia saranno trasmesse alla Procura della Repubblica e a tutti gli organi competenti.
Di Gioia ha sostenuto, tra l’altro, che la gestione del bando Psr, misura 4.1A, sia viziato da irregolarità. «Io mi vanto - ha proseguito l’ex assessore - di non essere stato artefice di questa soluzione». Per Di Gioia non può essere motivo di vanto "l'idea che ci siano 300 concessioni fatte ad aziende che non hanno titolo, diamo soldi pubblici a chi non ha titolo ed era già stato escluso». Martedì scorso, la Regione Puglia a Bruxelles ha chiesto una deroga per evitare, il prossimo 31 dicembre, il disimpegno di 77 milioni del Psr Puglia.
LA REPLICA: TUTTO REGOLARE - «Non si è proceduto alla revoca e annullamento dei criteri di ammissibilità ai bandi emanati né tanto meno è stata revocata la possibilità di essere esclusi se non si era in regola con i requisiti previsti». Lo dichiara Gianluca Nardone, direttore del dipartimento Agricoltura della Regione Puglia, replicando alle dichiarazioni del consigliere Leonardo Di Gioia in consiglio regionale circa presunte irregolarità commesse dall’allora Autorità di Gestione sul Psr Puglia.
«Si è previsto - spiega Nardone - solo la posticipazione dei termini della relativa presentazione. L’Autorità di gestione del Psr Puglia ha adottato tali atti sulla base dell’esigenza prioritaria di dare attuazione a bandi complicati da tempi del procedimento amministrativo eccessivamente prolungati a seguito dei numerosi contenziosi in atto. L’azione di semplificazione amministrativa aveva avuto il duplice obiettivo di sostenere lo sviluppo del sistema agroalimentare pugliese e di consentire il perseguimento del target di spesa al 31 dicembre 2019». «A conforto della correttezza di tale operato - conclude Nardone - il Tar Bari si è già espresso con diverse ordinanze respingendo le richieste di sospensiva di detti provvedimenti ritenendo prevalente l’esigenza di tutela dell’interesse pubblico all’avanzamento del programma di investimento a sostegno del comparto agricolo pugliese».