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Brindisi, boom di bonifici verso la Svizzera. Allarme Bankitalia

 
Massimiliano Scagliarini

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Massimiliano Scagliarini

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Allarme per l'uso di money transfer anche da parte dei migranti

Lunedì 12 Agosto 2019, 07:30

15:31

Una quota costante di trasferimenti di denaro verso i Paesi del medioriente, soprattutto nel Foggiano, e una propensione sempre alta all’utilizzo del contante. Ma anche l’enorme numero di bonifici verso paradisi fiscali in partenza dal Brindisino e in arrivo verso il Leccese. È la fotografia che emerge dal rapporto annuale dell’Unità di intermediazione finanziaria di Bankitalia: in Puglia aumentano dell’8% le segnalazioni di operazioni sospette, che nel 2018 (per la prima volta) sono arrivate oltre quota 5mila.

Si tratta di quelle operazioni finanziarie che, in base a caratteristiche ricorrenti, potrebbero indicare l’utilizzo di denaro di dubbia provenienza, oppure per scopi illeciti: ne è un esempio il versamento in conto corrente di un assegno con il contestuale prelievo di somme in contanti. Le segnalazioni (che arrivano da banche, poste ma anche da intermediari finanziari, professionisti e concessionari del gioco d’azzardo) vengono poi elaborate da Bankitalia e, in alcuni casi, girate alla Finanza.
In Puglia nel 2018 le «Sos» sono state 5.157 (contro le 4.759 dell’anno precedente), con la quota più alta (1.829) proveniente da Bari e provincia davanti a Lecce (935), Foggia (893), Taranto (551), Bat (543) e Brindisi (406).

Una distribuzione territoriale che, di norma, rispecchia i fondamentali economici, ma anche la presenza di «punti di utilizzo» del contante. Ne è un esempio quanto avviene in Puglia con i migranti, e con la movimentazione di denaro in partenza - tramite i money transfer - verso i Paesi di provenienza: un tipo di operatività - scrive l’Uif - che riguarda anche Sicilia e Calabria, oltre che la Puglia, ed è «caratterizzata da elevata frammentazione di trasferimenti, spesso di importi singoli molto contenuti, con ricezioni da stati ricchi e limitati invii verso le zone di origine dei soggetti coinvolti, principalmente africane o mediorientali». Un fenomeno che viene riportato agli sbarchi dei migranti e al loro successivo trasferimento verso le strutture di accoglienza. La provenienza del denaro, invece, è a volte stata oggetto di inchieste giudiziarie che hanno fatto emergere l’esistenza di organizzazioni criminali in grado non solo di trasferire i migranti illegalmente, ma anche di garantire loro una struttura di supporto in Italia. Servizi che, ovviamente, vengono pagati. Altro tema, il sospetto che le rimesse vengano utilizzate per il finanziamento del terrorismo: da Bari nel 2018 sono partite un certo numero (da 11 a 20) di segnalazioni sospette che rientrano in questa categoria, che riguarda ad esempio Paesi in cui operano determinate organizzazioni, oppure nominativi che appaiono in black list internazionali.

In Puglia resta poi molto alto l’utilizzo del contante, che è in generale un indice della propensione ad esempio all’evasione fiscale: un quinto delle segnalazioni di operazioni sospette rientra in questa tipologia. Da questo punto di vista, l’Uif classifica come «ad alto rischio» la provincia di Brindisi, dove l’operatività in contanti sfiora il 7,5% del totale delle movimentazioni finanziarie.

Ancora, il tema dei trasferimenti di denaro attraverso bonifici. In Puglia si registra un particolare flusso di denaro verso Paesi a fiscalità privilegiata o non collaborativi, che significa soprattutto la Svizzera o (in valore economico decrescente) Serbia, Hong Kong, Abu Dhabi, Singapore e Principato di Monaco. In provincia di Brindisi, secondo i dati dell’Uif, oltre il 15% dei bonifici esteri è diretto verso Paesi «canaglia», mentre in provincia di Lecce la stessa quota è attribuibile ai bonifici in entrata. Ma mentre in quest’ultimo caso può trattarsi di denaro collegato al rimpatrio di capitali o all’acquisto di immobili, il caso brindisino pone più di un interrogativo.

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