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Caio Mussolini: «Sarò portavoce in Europa della Puglia che produce»

 
Michele De Feudis

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Michele De Feudis

Europee, c'è un pronipote di Mussolini candidato al Sud

Il nipote del Duce candidato con Fdi: «Domani andrò a Borgo Mezzanone simbolo del flop dell’integrazione»

Martedì 30 Aprile 2019, 13:00

17:33

Manager di aziende di armamenti, con un passato nella Marina che lo lega alla Puglia. Giulio Cesare Mussolini, pronipote del Duce, già ufficiale sommergibilista, è candidato per Fratelli d’Italia alle Europee e dopo un tour delle province che lo ha portato da Taranto a Bisceglie, domani sarà nel Foggiano per incontri e manifestazioni.

«Le polemiche sul mio cognome sono surreali. Mi candidato con la mia professionalità e porterò in Europa le ragioni della Puglia che produce e chiede maggiore semplificazione contro le burocrazie di Bruxelles»: Mussolini è stato inviato a candidarsi dalla leader nazionale Giorgia Meloni e ha come punto di riferimento nella campagna elettorale l’ascolto dei settori produttivi.

«La Puglia per me è un luogo caro: sono stato a Taranto - racconta alla Gazzetta - dal 1990 al 1996 per completare la mia formazione da sommergibilista e poi nel 1998 a Brindisi come comandante, impegnato tra Italia e Albania». Poi tocca le corde dell’amarcord: «Sono arrivato nella città ionica da guardiamarina. Taranto era il porto più importante per specializzarmi dopo l’Accademia a Livorno. Il tirocinio è stato complesso, ma avevo forti motivazioni. Del resto l’epica degli incursori come Teseo Tesei o Durand de la Penne rendeva ancora più affascinante il mio percorso: il connubio tra incursori e sommergibili segna pagine mitologiche della storia della Marina italiana. A Grottaglie poi è nato mio figlio Carlo…».

La campagna elettorale vede Mussolini girare tutte le sei regioni, ma in Puglia ha trovato già tanti sostenitori: «Sono stato a Bisceglie, Lecce, Taranto, Grottaglie, Fasano e Ostuni. Mi interessa un contatto con il territorio, per conoscere le priorità». Ha le idee chiare anche su l’ex Ilva e sulla Tap. «Quando ero militare pulivamo i davanzali della caserma dalle polveri rosse. Ho seguito la vertenza degli ultimi anni. I tarantini che hanno votato il M5S, seguendo le invettive del capocomico Grillo, sono stati turlupinati. E anche le novità sbandierate da Di Maio non mi sembrano grandi successi. La città è ferita da questi politici che non hanno esperienza e capacità, e giocano sulla buona fede e sulla salute. Ci vuole un equilibrio tra lavoro e salute. Si può fare di più, c’è il nodo delle bonifiche e della tutela della salute. La decarbonizzazione? Bisogna abbattere le polveri e ambientalizzare la produzione. L’abbandono del carbone non può portare alla chiusura della fabbrica».

«Il futuro dell’acciaieria e quello di Taranto vanno insieme. Non sono solo un problema pugliese. La questione meridionale - argomenta - è una priorità nazionale. Fratelli d’Italia spingerà in Europa per valorizzare le eccellenze del territorio e sburocratizzare il rapporto con l’Ue: tanti artigiani di Grottaglie chiedono semplificazione e sostegno per difendere le tipicità, cardine della produzione delle piccole imprese. Le stesse imprese agricole anche sulla dolorosa questione della Xylella denunciano la complessità delle procedure per eradicare gli ulivi malati. La Tap? I grillini hanno promesso mari e monti. Ora è il momento della concretezza».

Criticato per il carattere dei manifesti («è un semplice Decò che non ha nulla a che vedere con il Ventennio») è amareggiato per gli insulti che riceve sui social: «Mi scrivono evocando Piazzale Loreto. Porto avanti le mie idee e proposte. Ho sempre lavorato, come ufficiale della Marina quindici anni, poi ho lavorato in Sud America e Medio Oriente, nel 2007 ho aperto l’ufficio di Finmeccanica negli Emirati Arabi. Ora lavoro per una società di Livorno che produce sommergibili. Voglio portare la mia esperienza al parlamento europeo, non discutere della tradizione della mia famiglia. Il fascismo va studiato sui libri di Renzo De Felice…». L’ultima battuta sulla competizione nella lista per le Europee con l’eurodeputato uscente Raffaele Fitto: «Il parlamentare salentino ha un’altra storia, diversa dalla destra sociale nella quale mi riconosco. Le nostre due candidature arricchiscono la proposta della destra per l’Europa. E domani sarò a Borgo Mezzanone, nata come città di fondazione con Araldo di Crollalanza, è ora simbolo del fallimento del modello del accoglienza degli stranieri».

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