Per ogni albero abbattuto, un altro dovrà essere piantumato. Le nuove piante dovranno essere selezionate tenendo conto delle caratteristiche del luogo - marciapiedi, piazze, spartitraffico, giardini - nel quale saranno messe a dimora. Gli spazi verdi sono riservati al riposo, allo studio, all’osservazione della natura e comunque al tempo libero o alle attività ricreative e sociali: per questo è vietato danneggiare l’ambiente e la vegetazione, gettare i rifiuti, calpestare le aiuole.
Sono alcune delle disposizioni contenute nel nuovo Regolamento comunale del verde urbano, approvato dalla giunta Decaro, ma che dovrà ottenere il via libera dal Consiglio comunale. Un disciplinare di 43 articoli valutato positivamente dalla Consulta all’ambiente: le associazioni che ne fanno parte, e che hanno contribuito alla stesura, considerano il documento come un primo passo verso un utilizzo più «scientifico» e moderno del verde pubblico, coerentemente con la nuova strategia europea per una visione del verde quale servizio ecosistemico a tutela e garanzia dello sviluppo sostenibile delle aree urbane.
Con il nuovo regolamento non solo tutti gli interventi pubblici, ma anche gli interventi privati dovranno sottostare alle regole indicate: l’obiettivo è quello di salvaguardare le alberature presenti, valorizzare le aree verdi esistenti e intervenire dove necessario per manutenere in maniera corretta il verde pubblico. Il documento è rivolto alla cittadinanza, così come agli uffici dell’amministrazione comunale, agli enti pubblici e privati, alle associazioni e alle imprese. Contiene sia norme di utilizzo e buone prassi, sia principi, norme tecniche e procedure alle quali uniformarsi nella redazione di progetti, capitolati e piani di sviluppo.
È dunque uno strumento tecnico per pianificare, progettare e gestire gli spazi verdi.
L’elenco dei divieti nelle aree verdi è imponente. È vietato: ostacolare la sicurezza, il benessere e lo svago di chiunque utilizzi le aree a verde pubblico; esercitare qualsiasi forma di attività venatoria propedeutica alla caccia; catturare, molestare o ferire animali; disturbare i luoghi di nidificazione, rimuovere e danneggiare i nidi e le tane, con l’eccezione della lotta e disinfestazione di animali indesiderati; raccogliere e asportare bulbi, radici, terriccio, muschio, strato superficiale del terreno, nonché calpestare le aiuole; appendere agli alberi e agli arbusti strutture di qualsiasi genere, compresi cartelli segnaletici, o legare biciclette o altro manufatto; versare sul suolo, nei fontanili, nei corsi e nei ristagni d’acqua rifiuti o sostanze inquinanti o nocive di qualsiasi tipo; vietato il transito di biciclette o di altri mezzi non motorizzati al di fuori dei sentieri previsti per il camminamento; vietato campeggiare, pernottare e accendere fuochi, sostare con veicoli a motore, rilasciare deiezioni umane o animali; effettuare operazioni di pulizia di veicoli o parti di essi, posizionare strutture fisse o mobili, senza le prescritte autorizzazioni; mettere a dimora piante senza l’assenso dell’Ufficio competente la gestione del verde pubblico; accendere barbecue, senza la preventiva autorizzazione dell’amministrazione comunale e comunque senza la continua vigilanza di una persona adulta; svolgere qualsiasi attività commerciale o di pubblico intrattenimento senza specifica autorizzazione dell’amministrazione comunale.
Sono inoltre vietate tutte le attività, le manifestazioni non autorizzate e i comportamenti che, seppure non espressamente richiamati dalle norme, possano recare danno al verde pubblico e alle attrezzature o che turbano la quiete delle persone.
I cantieri non dovranno danneggiare la vegetazione esistente e i nuovi impianti tecnologici e di illuminazione dovranno tenere conto della presenza delle alberature e adeguare gli standard progettuali al fine di mantenere l’integrità delle piante e di scongiurare ogni futuro intervento a carico delle stesse necessario a rimuovere le interferenze con gli impianti di nuova fattura.
Le violazioni del regolamento saranno punite con sanzioni che oscillano fra i 150 e i 1.500 euro.
Insomma, stop ai pini negli spartitraffico, sostituzione degli alberi abbattuti dal vento, tutela dei giardini storici come piazza Umberto e riqualificazione delle piazze in armonia con la vegetazione già presente.