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Bari, tuguri al Libertà: Decaro dichiara tolleranza zero

 
Annadelia Turi

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Annadelia Turi

Bari, tuguri al Libertà: Decaro dichiara tolleranza zero

Foto Luca Turi

Controlli e sanzioni sulle condizioni di abitabilità dei locali affittati soprattutto agli immigrati

Mercoledì 07 Novembre 2018, 07:30

BARI - Altri appartamenti ispezionati. In 12, tutti stranieri, vivevano in tre case, sebbene soltanto a tre di loro era riconducibile il contratto di locazione. Tre tuguri che, in un’altra operazione, erano già stati posti sotto sequestro.
Ancora un rastrellamento nel quartiere Libertà a caccia di scantinati e bassi trasformati in pseudo appartamenti abitati per lo più da extracomunitari. Ieri, l’ultima operazione al civico 92 di via Nicolai, con condizioni di vivibilità praticamente inesistenti.

Un fenomeno sul quale da tempo stanno lavorando forze dell’ordine e amministrazione comunale. Per il sindaco Antonio Decaro un’operazione di legalità che tenta di ripristinare le regole. «Le stesse regole che – commenta il sindaco - qualche nostro concittadino ha dimenticato a scapito del profitto, sulla pelle di persone in difficoltà. E questo è il secondo aspetto, cioè togliere da situazioni indecorose, a volte disumane, molti migranti, anche con permesso di soggiorno, che non hanno molta possibilità di scelta. Se pensiamo che alcuni dei luoghi affittati, magari a 5 o 6 persone, non hanno nemmeno un bagno, possiamo comprendere bene il livello di disumanità in cui sono costretti a vivere, senza considerare le conseguenze per i residenti che ogni giorno devono assistere a scene assurde e convivere in contesti poco igienici».

Da circa due mesi sono oltre 10 i tuguri trasformati abusivamente in abitazioni scoperti al Libertà. Il bilancio, probabilmente, sarà destinato a salire. «La politica dei controlli che abbiamo avviato nel quartiere – spiega Decaro - è molto articolata e prevede una forte integrazione tra Comune, Questura, Prefettura, Asl, Polizia locale e servizi sociali. Ci tengo a precisare infatti che i nostri non sono “sgomberi” ma verifiche del rispetto delle condizioni di abitabilità, vivibilità e legalità nei contratti di affitto degli appartamenti. Un’azione di tutela in primo luogo nei confronti dei migranti residenti e indirettamente dei residenti che ci chiedono un maggior rispetto delle regole. Il primo bilancio attiene dunque ad una maggior efficacia della cooperazione inter-istituzionale espressa sul tema. In secondo luogo, solo nell’ultimo mese, abbiamo sottratto all’incuria e alla deprivazione abitativa 30 stranieri, tra cui anche donne e bambini accompagnandoli presso le nostre strutture di accoglienza. I locali sono stati sottoposti a sequestro e a igienizzazione. Siamo confidenti che nel medio periodo questo scoraggerà progressivamente i proprietari ad abusare della debolezza di queste persone, con effetti positivi anche sul mercato immobiliare e la sicurezza percepita degli abitanti».

Lo auspicano, soprattutto i residenti del quartiere costretti a convivere da tempo con questo fenomeno. «Mi sembra che siano soddisfatti di quanto sta accadendo da qualche mese – aggiunge Decaro - ho registrato molti riscontri positivi dai residenti. In fondo si tratta di operazioni e interventi richiesti in primo luogo da loro, e da diverso tempo».
Dunque, alla luce di queste operazioni la situazione nel Libertà oggi qual è? «Il quartiere resta molto complesso – conclude il sindaco - nel Libertà convivono diverse questioni irrisolte che negli anni si sono accumulate. Non è semplice ma stiamo cercando di risolverle passo dopo passo. Abbiamo cominciato con le grandi progettazioni che porteranno al Libertà gli uffici del Cnr e una stazione dei Carabinieri nell’ex Manifattura tabacchi, un luogo centrale che non è mai stato oggetto di interventi prima d’ora. Lì abbiamo voluto che sorgesse il center job di Porta Futuro, cui si affiancherà a breve Porta Futuro 2. Sta finalmente per andare in gara il parco dell’ex Gasometro, un’area verde che diventerà un luogo di aggregazione per molti residenti. Allo stesso tempo stiamo per riqualificare tre piazze (Redentore, disfida di Barletta e De Nicola) e due strade chiave del quartiere: via Dante e corso Mazzini. Mi rendo conto che siamo in ritardo ma siamo fiduciosi del fatto che le cose stanno migliorando».

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