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Bolletta pazza dell'acqua da 16 mila euro, pensionato vince la causa contro Aqp

 
Redazione online

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Aqp e la truffa del cloro «Siamo parte offesa»

I Giudici di merito pugliesi, facendo proprio quanto dedotto dai legali dell’Unione Nazionale Consumatori, hanno attribuito l’anomalo consumo di acqua alla cattiva esecuzione della sostituzione del misuratore, avvenuta in assenza del consumatore.

Lunedì 15 Ottobre 2018, 14:05

20:03

BARI - Una bolletta di 16.000 euro da pagare per un presunto consumo di oltre 6.000 mc di acqua in meno di 6 mesi. È questa l’assurda bolletta che si è visto recapitare un pensionato originario di Gagliano del Capo (Lecce), ma residente da anni con la sua famiglia ad Ostra, nell'entroterra di Senigallia, che pochi giorni fa si è visto dare ragione anche dalla Corte di Appello di Bari. Tutto è nato dalla sostituzione del contatore nel giugno 2010 in una casa disabitata ereditata dall'uomo. In quasi sei mesi, fino a novembre 2010, il contatore registrò un consumo anomalo di oltre 6mila metri cubi di acqua, pari a due piscine olimpioniche, nonostante il consumo annuale fosse di poche decine di euro. In un primo momento la società Acquedotto Pugliese era riuscita a ottenere un decreto ingiuntivo dal Tribunale di Bari che imponeva al pensionato di pagare oltre 18mila euro comprese spese legali e interessi maturati. Dopo che l'uomo si era opposto tramite gli avv. Corrado Canafoglia ed Elisa Pellegrini dell’Unione Nazionale Consumatori delle Marche, il tribunale era però tornato sui propri passi. Quest’ultima impostazione è stata confermata dalla Corte di Appello: l'azienda erogatrice è stata condannata per aver sostituito il contatore senza preavviso e in assenza del proprietario, per non averlo avvertito del forte consumo nonostante fosse predisposto un sistema di allerta e per la cattiva esecuzione della sostituzione del misuratore che aveva generato l’anomalo consumo di acqua. Il pensionato verrà risarcito con circa 4mila euro.

LA SENTENZA - In sintesi, per i giudici del secondo grado, che hanno rigettato il ricorso di Aqp, se l'anomalo consumo di acqua può essere dovuto alla cattiva esecuzione della sostituzione del contatore, avvenuta in assenza del consumatore, senza consentire a questi un contraddittorio e di verificare la regolarità delle operazioni, l’utente non è tenuto a pagare. A darne notizia è l’Unione Nazionale Consumatori che ha assistito l’uomo nel giudizio. «Per dare un’idea dell’assurdità del dato, - spiegano i legali - per l’Istat il prelievo annuo di acqua per uso potabile pro capite è pari a 156 metri cubi per abitante e la spesa media annua per la fornitura di acqua connessa all'abitazione è pari a 163,08 euro». Pochi mesi prima Aqp aveva cambiato il contatore e, sostenendo che fosse «integro e funzionante», aveva ottenuto nel 2013 un decreto ingiuntivo dell’importo di oltre 18mila euro compresi interessi. Già in primo grado, nel 2015, tramite gli avvocati Corrado Canafoglia ed Elisa Pellegrini, il Tribunale aveva accolto la tesi del consumatore annullando il decreto ingiuntivo e ora la Corte di Appello ha confermato quel verdetto ritenendo che «un malfunzionamento del misuratore» potrebbe aver «indicato consumi mai realmente avvenuti».

LA RISPOSTA DI AQP - «Acquedotto pugliese (Aqp) è consapevole del disagio cui è stato esposto il suo cliente. Di tanto con lo stesso si scusa». È il commento di Aqp alla sentenza della Corte di Appello di Bari che ha rigettato il ricorso presentato da Acquedotto Pugliese dando ragione ad un pensionato salentino che otto anni fa si era visto recapitare, probabilmente per un errore del contatore, una bolletta da oltre 16mila euro per un presunto consumo di acqua, in meno di sei mesi, in una casa disabitata.
«La fatturazione - spiega Aqp in una nota - effettuata secondo i criteri contrattuali previsti, ha di fatto registrato un evento per noi definibile imprevedibile e non meglio identificabile, certamente non ascrivibile alla responsabilità di Acquedotto Pugliese, attesa anche la facile accessibilità dell’ubicazione del contatore. Lo stesso, successivamente sottoposto a verifica alla presenza del cliente e di una Associazione dei Consumatori, è risultato regolarmente funzionante».
«La nostra azienda - sottolinea l’ad di Aqp, Nicola De Sanctis - è consapevole di erogare un servizio di prima necessità. Gestiamo un milione di clienti ed emettiamo quattro milioni di fatture ogni anno. Negli anni scorsi abbiamo già effettuato un importante piano di sostituzione dei misuratori».
«Recentemente - prosegue - abbiamo varato un ambizioso progetto che sostituirà tutti i contatori con apparecchi di ultima generazione che consentiranno, fra l’altro, il rilievo delle letture a distanza». «Un progresso tecnologico - conclude - che porterà l’azienda al passo con i tempi e che naturalmente consentirà di limitare ulteriormente elementi di possibili divergenze interpretative con il cliente».

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