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Bari, migranti nei tuguri al Libertà
Decaro: «Senza igiene sarà sgombero»

 
Redazione online

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Bari, migranti nei tuguri al LibertàDecaro: «Senza igiene sarà sgombero»

Il sindaco dà 30 giorni di tempo ai proprietari di due immobili in cui vivevano 12 stranieri: facevano i bisogni nei secchi

Giovedì 27 Settembre 2018, 18:09

21:12

Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha emanato un’ordinanza «contingibile ed urgente» per il ripristino dei «requisiti igienico-sanitari e la rimozione delle condizioni» di «grave incuria di due immobili nel quartiere Libertà», a «spese dei proprietari e dei locatari entro 30 giorni». Trascorso tale termine «senza risultati, si procederà alla «denuncia all’autorità giudiziaria e al conseguente sgombero coatto dell’immobile».
Il quartiere Libertà in cui viene applicato il provvedimento è quello in cui vengono affittati in maniera abusiva anche depositi senza bagni in cui i migranti vivono anche in dieci-dodici facendo i loro bisogni fisiologici in secchi che poi svuotano in strada, nelle feritoie per l’acqua piovana. Nello stesso quartiere al centro dell’ordinanza, tremila cittadini hanno lanciato una petizione contro la presenza degli stranieri, e hanno chiesto l’intervento del ministro degli Interni, Matteo Salvini, che i primi giorni di settembre ha visitato la zona.
Nel dare notizia del provvedimento, il Comune spiega che l'ordinanza è nata a seguito dei controlli sul territorio eseguiti negli ultimi mesi dalla Polizia Locale in diversi quartieri. «Abbiamo cercato di elaborare un dispositivo che fosse il più stringente possibile - sottolinea Decaro - perché vogliamo rendere il provvedimento efficace e tempestivo oltre ad obbligare a rispettare le regole coloro che, fino ad ora, hanno lucrato sulla pelle delle persone a discapito della vivibilità del quartiere e della tranquillità dei residenti». «Il problema delle locazioni abusive nel quartiere Libertà è reale e va combattuto - evidenzia il primo cittadino - con tutti gli strumenti a nostra disposizione: non è possibile continuare a scaricare tutte le responsabilità su persone che rischiano di diventare vittime di un sistema alimentato da chi, non solo causa queste condizioni, ma ci guadagna pure».

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