LECCE - Primi gol di una punta di ruolo, prima doppietta, prima rimonta e, soprattutto, prima vittoria in campionato.
Il Lecce supera l’esame Venezia grazie al doppio sigillo di Palombi, servito al bacio da Falco e Tabanelli. E non importa se la gioia arriva al termine della prestazione meno brillante delle quattro viste finora. Dopo i due pareggi subiti in rimonta e in extremis da Benevento e Salernitana e la sconfitta di Ascoli, i tre punti, conquistati in rimonta e in extremis, servivano come il pane al cammino di crescita di una squadra con potenzialità ancora da esprimere appieno. Dopodomani i giallorossi potranno scendere in campo a Livorno senza la sensazione, benché prematura e forse ingiustificata, dell’ultima spiaggia.
Lo spettro si era materializzato al 15’ della ripresa, quando l’ex Di Mariano ha portato in vantaggio il Venezia. Ma il «baby» Palombi ha spazzato via le streghe raddrizzando una partita che si era messa in salita. A dispetto di un avvio incoraggiante.
Liverani non cambia impostazione e ripropone una sola punta di ruolo (Palombi stavolta è preferito a Pettinari), affiancata da Falco con alle spalle Mancosu. Le novità sono in difesa: Bovo debutta al centro con Meccariello; sulla corsia destra si rivede Lepore, anch’egli all’esordio in campionato.
Proprio il capitano crea i primi grattacapi, con un cross che taglia l’area su cui il Venezia si salva di un soffio. Trovare spazi non è facile, perché gli ospiti si difendono con una ermetica linea a cinque: primo non prenderle, ma quando è possibile tentano di pungere. Come al 16’: il bel destro al volo di Bruscagin sfiora l’incrocio dei pali di Bleve.
È sempre Lepore, con incursioni e sovrapposizioni sulla fascia, a creare pericoli (al 18’ si guadagna una punizione dal limite, poi il piazzato di Falco non incide). Al 30’ il capitano serve un altro pallone d’oro in area e Scavone fa centro. L’arbitro, però, vede una trattenuta del centrocampista su Andelkovic e annulla. La gara perde di intensità, il gran caldo si fa sentire. La manovra del Lecce è troppo lenta e prevedibile per mettere in difficoltà la munita retroguardia neroverde, che ha gioco facile nel controllare Palombi e Falco.
Nella ripresa, il primo brivido corre sulla schiena dei 10mila del Via del Mare. Al 9’ Garofalo avanza indisturbato sulla corsia sinistra e confeziona un cross perfetto per Geijo che spreca mandando a lato a porta spalancata.
Mancosu risponde al 14’ con un’iniziativa personale e conclusione da fuori area.
Un minuto dopo la doccia gelata: sponda di Geijo, botta dal limite di Falzerano, deviata da Bleve. Sulla palla si avventa Di Mariano che, cresciuto nelle giovanili giallorosse, segna e non esulta.
Liverani ora deve appesantire l’attacco. Entrano una punta, Pettinari, e Tabanelli, per due centrocampisti, Arrigoni e Scavone. Mancosu arretra in mediana e Falco alle spalle delle due punte.
E il mancino di Pulsano è decisivo al 28’: lavora un bel pallone al limite dell’area e serve un assist delizioso a Palombi, bravo ad agganciare e a spedire in porta.
Raggiunto il pari, il Lecce insiste, però non trova sbocchi. Ma al 47’ Tabanelli indovina un grande assist che mette Palombi solo davanti a Lezzerini, superato in uscita con un pallonetto che rotola in porta facendo esplodere il Via del Mare. Il 22enne nato a Tivoli diventa l’eroe di giornata. Ha inciso quando è stato affiancato da un’altra punta. E forse non è un caso.

Il Lecce supera l’esame Venezia grazie al doppio sigillo di Palombi, servito al bacio da Falco e Tabanelli
Domenica 23 Settembre 2018, 13:16