Lunedì 08 Settembre 2025 | 08:09

Ilva, Di Maio mette online parere Avvocatura: «Sui rilanci eccesso di potere»

 
Redazione online

Reporter:

Redazione online

Ilva, nuovo appello a Di Maio «A noi va bene il piano Mittal»

Il ministro chiude la procedura. Calenda su Twitter: «Di Maio ha distorto parere istituzionale, dovrebbe dimettersi»

Sabato 08 Settembre 2018, 16:08

18:52

La mancata valutazione della nuova offerta in rilancio formulata da Acciai Italia può assumere rilievo quale elemento sintomatico della figura di eccesso di potere integrante uno dei presupposti per l’eventuale esercizio del potere di autotutela ex artt. 21-octies e 21-nonies della l. 241/1990». È quanto si legge in un passaggio nel parere dell’Avvocatura dello Stato pubblicato dal vicepremier Di Maio (si può leggere a questo link).

Sulla mancata riapertura dei termini della gara a fronte di un consistente ampliamento del margine temporale per la realizzazione del piano ambientale «se lacuna vi è stata, essa pare riferibile più che all’operato dell’Amministrazione al mancato coordinamento da parte del legislatore, in ottica pro-concorrenziale, del termine per la presentazione delle offerte rispetto alla dilatazione dei tempi per l’esecuzione degli interventi ambientali: in astratto il legislatore avrebbe potuto adeguare il primo al secondo, sì da consentire la più ampia e consapevole partecipazione di altri soggetti». È quanto si legge nel parere dell’Avvocatura dello Stato pubblicato dal vicepremier Luigi Di Maio sul sito dell’Ilva. Sul possibile mancato rispetto da parte di ArcelorMittal di alcuni termini temporali intermedi inerenti alle prescrizioni ambientali: la conformità al piano ambientale dell’offerta definitiva vincolante presentata dai partecipanti assume una precipua rilevanza nella valutazione della procedura stessa», si legge.

«Non può trascurarsi che a suo tempo AcciaItalia non ha ritenuto di assumere alcuna iniziativa processuale e, all’attualità, essa risulterebbe addirittura cancellata dal Registro delle imprese a seguito della procedura di messa in liquidazione». Il punto sui mancati rilanci presenta «aspetti di complessità» e aggiungendo che «la fase di rilanci potrebbe, comunque, almeno in parte ritenersi soddisfatta da offerte migliorative degli offerenti nell’ambito della contrattazione prevista dalla lettere di procedura».
Nell’altro documento pubblicato dal Mise sulla conclusione della procedura di autotutela, si sottolinea il fatto che questa cordata, non aggiudicataria della gara, oggi risulta «allo stato dei fatti sciolta» e di conseguenza «un eventuale annullamento degli atti con retrocessione del procedimento alla fase dei rilanci non avrebbe ormai alcun effetto utile».

«I Commissari (Ilva) hanno dedotto sulle ragioni che li hanno indotti a non esaminare l’offerta in rilancio di AcciaItalia» e riguardano «in uno squisito apprezzamento di merito, soprattutto ove attengono alla ritenuta inattendibilità dell’offerta sotto il profilo soggettivo, all’incompatibilità di una fase di rilanci con il termine finale della procedura (fissato dalla legge) alla necessità di porre a confronto non solo l’elemento economico, ma anche i risvolti sanitari, ambientali e occupazionali delle proposte».
«Si tratta - continua il parere di profili di merito riguardanti l’apprezzamento delle offerte e dunque del concreto operare dell’amministrazione, in relazione ai quali si realizza l'esercizio dell’azione amministrativa e che quindi non possono che essere rimessi all’apprezzamento di codesto Ministero: estrinsecandosi il vizio di eccesso di potere proprio nel non corretto perseguimento del fine pubblico».

CALENDA: «DI MAIO HA DISTORTO, DOVREBBE DIMETTERSI» - «Chiaro ora perché Di Maio ha tenuto segreto il parere! L’Avvocatura conferma in pieno parere precedente su rilanci. Eccesso di potere ci sarebbe stato se non si fosse tenuto in conto dell'interesse pubblico». Così l’ex ministro dello Sviluppo Carlo Calenda su Twitter in merito al parere dell’Avvocatura di Stato su Ilva pubblicato sul sito del Mise. «In un paese serio un Ministro che distorce un parere istituzionale si dimette» ha aggiunto l’ex ministro.

LA REPLICA DI DI MAIO - «L'Avvocatura di Stato, senza che le sia stata formulata un’apposita richiesta, ha specificato che il parere era sottratto al diritto di accesso. Ora che il procedimento amministrativo si è concluso è stato possibile pubblicare il documento». Così il vicepremier e ministro dello sviluppo Luigi Maio in merito al parere dell’Avvocatura di Stato su Ilva. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)