SANREMO - Se al Festival comandassero le radio, ai piedi del podio provvisorio ci sarebbe Emma, tornata in gara con «Apnea», scritta dalla stessa salentina insieme a Paolo Antonacci, Davide Petrella e il produttore Jvli. Nelle prime 24 ore è al quarto posto delle canzoni più suonate (dietro ai conterranei Negramaro, Annalisa, The Kolors), ma mai come quest’anno la gara è aperta anche sul fronte ascolti. La «Gazzetta» ha intercettato la cantante per un commento a questo festival, che arriva insieme al disco «Souvenir Sanremo Edition 2024», in uscita domani.
Siete tanti pugliesi in gara, vi siete incontrati?
«A volte mi sembra di girare per le strade del Salento, sono stata alla festa-karaoke di Alessandra Amoroso, ho visto Sangiorgi. Poi siamo amici, non c’è aria di competizione, la sfida qui è più con noi stessi, l’importante è giocarsela ed essere felici su quel palco. Vinciamo tutti e vince Amadeus, che ha dimostrato quanto il Festival faccia bene a tutti i livelli, regalando occasioni anche a chi ha l’umiltà di mettersi in gioco nonostante lunghe carriere. Mi piace questa nuova linfa, dà dignità alla musica».
Ha dato appuntamento ai fan ogni giorno fuori dal suo hotel, una scelta non convenzionale
«Mi aiuta tantissimo. Mi sveglio la mattina e li trovo lì, pronti a darmi la carica, a incoraggiarmi. Avevo fatto la promessa che non mi sarei più fermata, e la sto mantenendo: dopo Sanremo ci sarà un tour nei club, questa lunga storia d’amore continua, anche con loro».
Domani sera duetta con Bresh, omaggio a Tiziano Ferro: cosa vedremo?
«Ci siamo intercettati d’estate, ci stimavamo già artisticamente: è un ragazzo perbene e mi piace l’idea di portare sul palco contaminazioni tra pop, urban, trap. Siamo entrambi fan di Tiziano, il maggior artista italiano capace di influenzarci con sonorità estere: è giusto restituirgli un omaggio per tutto ciò che ha fatto. Non stravolgeremo i brani: abbiamo grande rispetto per le canzoni altrui, ci abbiamo messo un tocco di personalità, ma Tiziano è uno di quegli artisti che non si devono toccare».
Se dovesse descrivere il suo Sanremo fino a qui in un’immagine?
«La cosa che mi preoccupa di più è sempre la discesa da quelle scale: le visualizzo, me le sogno di notte, il palco a ventaglio è meraviglioso ma incutono sempre quel tocco di timore».