BARI - «Mio marito è stato addormentato con gli psicofarmaci». È l’accusa lanciata sui social dalla moglie del medico di Cerignola Francesco Paolo Palma immortalato il primo maggio scorso, al pronto soccorso di Cerignola, mentre dorme alla scrivania, a poca distanza da un paziente in barella. Un video che ha fatto il giro del web, a cui è seguita anche una lettera, firmata dagli operatori sanitari e indirizzata al dirigente del Pronto Soccorso del «Tatarella», in cui si racconta di «una condizione di disagio grave che si protrae da mesi», che avrebbe esposto «tutti a rischio di aggressioni».
Il caso è stato sollevato dalla «Gazzetta» che ha pubblicato il video. E ieri il medico ha fatto sapere di aver «depositato un esposto in Procura, tramite il mio avvocato, per tentativo di avvelenamento con l’uso di potenti ansiolitici», confermando quanto già la moglie del dottore aveva scritto in un post su Facebook.
«C’è un procedimento penale in corso - scriveva la donna alcuni giorni fa -. Mio marito veniva addormentato con benzodiazepine nelle bibite che si portava a lavoro. Facevano foto e video e ancora oggi le usano come ricatto, brutti essere umani indemoniati». Nel post si parla anche di «foto e video di vecchia data», e si punta il dito contro «due dottoresse assetate di soldi e abituate a buste paga di 15mila euro mensili», che «sono di casa al pronto soccorso di San Severo, di cui una lo ha trasformato in b&b». «Mio marito ha sempre lavorato con onestà e professionalità - chiosa la donna - perché ama il suo lavoro».
Intanto, sul caso è intervenuto anche il presidente dell’Ordine dei medici di Foggia, Pierluigi De Paolis, che ha chiesto un intervento al direttore generale dell’Asl di Foggia, Antonio Nigri. «Purtroppo - dichiara De Paolis - la carenza di medici può portare a queste situazioni, in cui turni scoperti vengono assegnati anche a persone che non siano in condizioni di disponibilità. È lasciata alla loro coscienza la capacità di sostenere quei turni. Chiaramente anche l’Asl ha il dovere di controllare che non si vada incontro a situazioni di pericolo. Bene farà il direttore generale dell’Asl a fare tutti i controlli del caso perchè non si verifichino più episodi del genere, anche a costo di lasciare scoperti i turni».
Il contratto dei medici prevede un impegno di 38 ore settimanali, quasi sempre superate soprattutto da chi lavora in Pronto soccorso. «Se si accetta di svolgere orario di lavoro prolungato rispetto a quello previsto per andare a coprire turni in una struttura differente - fa notare De Paolis -, lo si deve fare nel rispetto del periodo fisiologico di riposo che è fondamentale e necessario». Già nel 2023 alcuni medici del 118 avevano segnalato altri episodi in cui il protagonista del video si sarebbe addormentato in servizio: nella segnalazione si faceva riferimento al fatto che il medico avrebbe lavorato nello stesso giorno a Torremaggiore la mattina, il pomeriggio a San Severo, la notte successiva e la mattina dopo sempre a Cerignola, arrivando anche a 650 ore al mese cioè quattro volte il normale turno di lavoro, mettendo così a rischio la sua incolumità e quella dei pazienti, visto il mancato rispetto dei riposi obbligatori. Le ore in eccesso rispetto a quelle contrattuali vengono retribuite a straordinario, portando a una sensibile lievitazione della busta paga.
La segnalazione fatta all’epoca però non ha ricevuto alcuna risposta. E così ai primi giorni di maggio è arrivata la nuova lettera in cui è stato descritto quanto avvenuto in Pronto soccorso a Cerignola. Adesso, dopo lo scandalo scoppiato a seguito della pubblicazione del video, la Asl di Foggia sta approfondendo il caso. In questi giorni il medico non è in servizio. È in ferie, ma a breve potrebbe essere sottoposto a visita da parte del medico competente per accertare l’idoneità al lavoro.