«Mio marito addormentato con gli psicofarmaci». È l'accusa, in sintesi, che rivolge la moglie del medico di Cerignola immortalato il primo maggio mentre dorme su una poltrona del pronto soccorso di Cerignola. Il caso, sollevato dalla Gazzetta, è partito in seguito a una lettera firmata dagli operatori sanitari e indirizzata al dirigente del Pronto Soccorso del Tatarella, in cui si racconta di «una condizione di disagio grave che si protrae da mesi». Quello del primo maggio, come si legge nella lettera, non si sarebbe trattato dunque di un caso isolato. Ma adesso il dottore (e sua moglie) avanzano l'ipotesi del complotto: «Direttori Asl, invece di dare retta a chi usa foto e video che risalgono a vecchia data - scrive la donna -, attivate i controlli su di loro». L'accusa nel post: «C'è un procedimento penale in corso. Mio marito veniva addormentato con benzodiazepine nelle bibite che si portava a lavoro. Facevano foto e video e ancora oggi le usano come ricatto, brutti essere umani indemoniati».
Intanto, il direttore generale dell’Asl Foggia, Antonio Nigri, ha annunciato nei giorni scorsi di aver avviato verifiche nei confronti dell’intero sistema sanitario. «Ho concordato - ha scritto il direttore in una nota - con il professionista e la sua famiglia la necessità di avviare un percorso di valutazione del suo stato di salute, adottando insieme l’opportunità di un percorso di verifica di merito. Vorrei confermare la carenza di organico che esiste anche da noi come nel resto d’Italia, sottolineando che proprio in questi giorni c'è stato un incontro con i sindacati del 118 per la programmazione estiva, (periodo durante il quale soprattutto nei comuni a maggiore vocazione turistica l’afflusso di persone è in notevole aumento ndr) ragionando anche sulle prestazioni assicurate attraverso gli incentivi. Prestazioni che devono mettere al centro sempre la sicurezza dell’utenza e dell’intero sistema».