Sabato 06 Settembre 2025 | 15:28

Assalti ai bancomat con tecniche paramilitari: così operava la premiata ditta dei cerignolani

 
Filippo Santigliano

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Filippo Santigliano

Assalto sulla statale 96 svaligiato con esplosivo  un bancomat della Mps

foto Luca Turi

La banda in trasferta che operava in Abruzzo, Basilicata e Bat: in otto sono stati arrestati

Lunedì 24 Giugno 2024, 06:00

CERIGNOLA - Due batterie, un’unica banda: una specializzata nel rubare auto e svaligiare tabaccherie e autogrill; l’altra nel far esplodere bancomat e bancoposta in tutta Italia. “Le indagini hanno consentito di riscontrare l’esistenza di un’efferata organizzazione che dispone di un’ampia disponibilità di armi da fuoco; addirittura capace di fabbricare armi da guerra”, tali sono infatti considerate le “marmotte”, ossia le pale con una carica di esplosivo usate per far saltare gli sportelli Atm. E’ l’analisi del pm Alessio Marangelli nelle 492 pagine del decreto di fermo a carico di 8 cerignolani eseguito dalla Polizia l’8 giugno. Sono accusati di 23 capi d’imputazione per reati commessi tra febbraio e aprile scorsi tra Bat, Basilicata, Abruzzo, qualcuno anche tra Cerignola, Candela e Ascoli Satriano: associazione per delinquere; 5 assalti a bancomat (4 a segno); 4 furti (1 solo fallito) in aree di servizio e tabaccherie per rubare sigarette, biglietti del gratta e vinci, snack, bevande; 1 rapina a un autogrill sull’A/16; 6 furti di auto; detenzione di esplosivo; ricettazione e resistenza.

Il pm ha ordinato il fermo di Alessandro Barnabbò di 46 anni, Antonio Biancardi (46), Pietro Cannone (62), Domenico Dimmito (48), Giuseppe Lanza (31), Vincenzo Longo (44), Francesco Petronelli (37) e Vincenzo Totaro di 54 anni, ritenendo sussistente il pericolo di fuga. Sono tutti di Cerignola. “Gravità dei reati, pericolosità e professionalità dimostrata dagli indagati rendono altamente probabile che sapendo dell’indagine in corso visto il recupero di alcuni mezzi rubati e un arresto in flagranza, possano pianificare la fuga. E’ emerso come i sospettati siano particolarmente attenti anche a munirsi di dispositivi per neutralizzare ogni velleità delle forze dell’ordine di inseguirli, come chiodi a tre punte. Ogni qualvolta si sono accorti della presenza delle forze dell’ordine, per evitare controlli hanno ingaggiato pericolosi inseguimenti, riuscendo a far perdere le proprie tracce”.

Il pm analizza poi il fenomeno degli assalti ai bancomat, che “determinano non solo ingenti danni patrimoniali e di immagine alle aziende di credito, ma creano anche pericolo per l’incolumità pubblica per l’utilizzo di ordigni ad altissimo potenziale, tanto da essere classificati come armi da guerra. Sono gruppi criminali pericolosi, che non temono neanche i controlli delle forze di polizia assumendo talvolta un atteggiamento di sfida. Bisogna quindi intervenire con urgenza per l’impellente necessità di scongiurare che ci scappi il morto”. Nel corso delle indagini i poliziotti arrestarono in flagranza Longo il 4 aprile per detenzione di materiale esplodente: nell’auto c’erano 3 marmotte, 3 chili di polvere pirica, chiodi a tre punte, arnesi da scasso, guanti, passamontagna, centraline elettroniche per rubare auto, “cioè tutto il necessario per compiere un assalto al bancomat” sintetizza il pm della procura di Foggia, Alessio Marangelli.

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