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«Ho subìto minacce e denigrazioni per demolire quel ristorante», parla Rotice, ex sindaco Manfredonia

 
Redazione Foggia

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«Ho subìto minacce e denigrazioni per demolire quel ristorante», parla Rotice, ex sindaco Manfredonia

Si difende dopo essere stato coinvolto nell’inchiesta «Giù le mani»

Giovedì 20 Giugno 2024, 12:37

MANFREDONIA - «Con la trasparenza che mi contraddistingue e mi lega ai miei concittadini, mi corre l’obbligo ed il dovere di informare che alle ore 13.30 (di martedì scorso, ndr) - con tempismo alquanto sospetto - mi è stata notificata la chiusura delle indagini a mio carico per un’appendice dell’ “Inchiesta Giù le mani” che muove i suoi passi su quanto dichiarato dagli arrestati Romito e Salvemini. Non nascondo la mia amarezza per tale situazione, poiché quanto dichiarato e millantato dai due soggetti non trova alcun riscontro oggettivo e, sopratutto, cozza con la linea netta ed intransigente che il sottoscritto ha portavo avanti da Sindaco rispetto alla vicenda “Guarda che Luna”.». Così l’ingegnere Gianni Rotice, ex sindaco di Manfredonia, a proposito della conclusione delle indagini dell’icnhiesta della Procura della repubblica di Foggia che, va chiarito, non lo coinvolgono nel reato di concussione.

«Nessuno prima di me aveva avuto mai il coraggio di affrontare tale situazione e giungere all’abbattimento definitivo di quella struttura, nonostante le minacce, l’ostruzionismo e la dura battaglia giudiziaria-amministrativa intrapresa dalla controparte. Dal momento dell’avvio dell’iter, non si è perso neanche un istante per giungere a questo risultato e la documentazione, anche in possesso delle Istituzioni e delle Forze dell’Ordine, ne sono la dimostrazione. La mia ferma volontà di andare avanti ha dato molto fastidio ai proprietari della struttura, che hanno tentato in tutti i modi, come emerge dalle carte di “Giù le mani” di fare inutile ostruzionismo, oltre che alimentare una campagna di delegittimazione mediatica contro il sottoscritto, reo di compiere il proprio dovere di tutela della legalità e dell’interesse pubblico», afferma ancora l’ex sindaco di Manfredonia, già presidente di Confindustria Foggia.

«”Quello pensa che con la rimozione ha risolto tutti i problemi…quello non ha capito che oggi con quella rimozione ha iniziato i problemi” ,si legge nelle intercettazioni di “Giù le mani” riportate dalla stampa a proposito del “Guarda che Luna”. Ho subito denigrazioni e minacce di morte, portando avanti in solitudine e nel silenzio, anche dell’Opposizione in Consiglio comunale e dell’opinione pubblica, questa patata bollente che nessuno ha mai preso in mano. Perciò, mi auguro di poter essere ascoltato celermente dalla Magistratura - nei confronti della quale continuo a confidare nel giusto operato - per poter fare definitiva chiarezza e chiudere questa vicenda», conclude Gianni Rotice nella sua replica dopo la conclusione delle indagini.

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