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Foggia, il fenomeno: il grande affare del riciclo

 
Redazione Foggia

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Foggia, il fenomeno Il grande affare del riciclo

Sullo sfondo anche il racket. La Capitanata al secondo posto in Italia per i furti di autovetture

Domenica 22 Ottobre 2023, 13:27

14:28

FOGGIA - “La particolare attenzione della Polizia tende a infrenare le fenomenologia del riciclaggio di auto per cui la nostra provincia è ai vertici a livello nazionale”. E come si “infrena la fenomenologia” per dirla con la nota stampa della Questura diffusa tre giorni fa, se non con indagini a medio-lungo termine di cui a Foggia si avverte la necessità e la mancanza da tempo? Bisogna ripartire dalla denuncia a piede libero di due persone per ricettazione e il rinvenimento nella giornata di mercoledì tra Foggia e Orta Nova di migliaia di parti d’auto rubate - 130 sportelli, 31 portelloni bagagliaio, 25 motori, centinaia di kit airbag, volanti, fanali, centraline, contachilometri digitali e analogiche – per riaccendere i riflettori sull’affare auto rubate, soprattutto nel capoluogo dauno.

SECONDO POSTO - Foggia e provincia sono al secondo posto nazionale dopo la Bat per furti di macchine, con 628 denunce ogni 100mila abitanti. Classifica che conferma quelle degli ultimi decenni che vedono la città stabilmente tra le 5 prime (nel senso di peggiori) per questa tipologia di reato. Se si collezionano anno dopo anno record negativi, lo si deve soprattutto al capoluogo dove si registra quasi la metà dei furti: la media di macchine “sparite” oscilla tra le 3 e le 5 al giorno; il 35/40% viene ritrovato; gli arresti per furto si contano sulle dita di una mano. L’anno nero fu il 2019 con quasi 2mila furti in città; quello d’oro il 2020 con 1300, numero però falsato dal lockdown per il Covid che tra marzo e maggio limitò la circolazione di persone e di… ladri. Dal 2021 poi comando provinciale carabinieri e Questura non comunicano più i dati sull’andamento della criminalità a Foggia e provincia.

UN AFFARE, 3 FILONI – Tutto ovviamente parte dai ladri specializzati nel rubare auto in meno di 60 secondi come da filmato che fece il giro del web qualche anno fa, utilizzando “spadini” per aprire portiere e mettere in moto; oppure ricorrendo alla tecnica a spinta del veicolo da sottrarre con una macchina pulita; o ancora facendo uso di centraline elettriche con cui avviare la macchina. I ladri alimentano una triplice filiera del crimine di cui si intravedono i contorni e che rare indagini fotografano con blitz, arresti e condanne. C’è innanzitutto il riciclaggio di parti rubate, in cui Cerignola è capitale (vedi articolo a parte ndr) ma anche Foggia ha la sua fetta di mercato, come lasciano intuire i sempre più frequenti cimiteri di carcasse di vetture scoperti in periferia. Altrettanto lucroso il settore racket, con la restituzione entro 24/48 ore del veicolo dietro pagamento di un pizzo da 500 a 5mila euro in base al valore della refurtiva: Foggia la fa da padrone, come del resto raccontavano i blitz in serie degli anni passati ma ora sempre meno frequenti, se si pensa ai soli 8 arresti per estorsione del 2022, peraltro frutto di indagini nate per altri reati con le intercettazioni che svelarono le trattative tra derubati e ricattatori. E’ la sproporzione tra auto rubate ritrovate (tra il 35 e 40%, spesso proprio dalle vittime) e la scarse denunce di chi ammette di aver ricevuto richieste di pizzo, a dare l’idea dell’estensione del fenomeno pizzo: si preferisce pagare e ritrovare il veicolo piuttosto che denunciare con la sì alta possibilità di far arrestare estorsori e intermediari ma anche l’altrettanto alta probabilità che l’auto venga rinvenuta bruciata. Infine c’è il mercato, più raro e costoso e relativo alle vetture di grossa cilindrata, delle vetture sottratte per rivenderle nell’Est Europa.

I CIMITERI SPARSI – La scoperta sempre più frequente di cimiteri di macchine rubate e spesso cannibalizzate contribuisce a chiarire le cifre dell’affare. Il 7 ottobre scorso 38 carcasse trovate nell’alveo del torrente Cervaro; 60 quelle trovate qualche estate fa dalla volante che inseguiva una “Golf” rubata, nelle campagne tra Mezzanone e Incoronata qualche estate fa; altre 10 a giugno 2021 nelle campagne vicino “masseria Giardino”; 25 abbandonate nel canale Laccio del torrente Celone a fine aprile 2021.

“Un’industria organizzata” – Il procuratore capo di Trani Renato Nitti due settimane fa ha rilanciato l’allarme sui furti d’auto, guardando in casa propria e in quella dei vicini: “La Bat si conferma prima tra le 107 province d’Italia per questo reato; e il dato più allarmante è che oltre alla Bat tra le prime 4 ci sono anche Foggia e Bari, oltre Napoli. Significa che il furto d’auto è un’industria organizzata, bisogna mettere in campo una reazione, non è pensabile che lo Stato non reagisca di fronte a una sfida così importante”.

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