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Manfredonia, per l'inquinamento dall’ex Enichem screening gratuiti per i cittadini

 
Michele Apollonio

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Michele Apollonio

Manfredonia, per l'inquinamento dall’ex Enichem screening gratuiti per i cittadini

L’istituto Tumori di Bari accoglie la richiesta di Manfredonia: le indagini sanitarie rilevano morti da cancro ai polmoni in eccesso

Venerdì 12 Maggio 2023, 13:46

MANFREDONIA- Screening polmonari gratuiti presso l’Istituto tumori «Giovanni Paolo II» di Bari, un programma della Rete italiana screening polmonare (Risp) di prevenzione sanitaria di tumori legati all’uso del tabacco, ma non solo. Su esplicita richiesta dell’associazione culturale e politica «Manfredonia Nuova», il servizio sarà esteso anche alla popolazione di Manfredonia per l’esposizione agli inquinamenti prodotti dall’ex Enichem. Ne ha dato notizia la presidente di «Manfredonia Nuova» Iolanda D’Errico, che ha ricevuto conferma dai dirigenti del «Giovanni Paolo II» di Bari.

«Le indagini sanitarie condotte sulla popolazione di Manfredonia che ci avete fornito - rilevano da Bari - segnalano un “eccesso di mortalità per tumore al polmone sulla media regionale e provinciale” che allerta la necessità di avviare programmi di screening preventivi. Invitiamo pertanto la popolazione di Manfredonia, che rientra nei criteri di inclusione ad aderire al progetto contattando i nostri referenti nelle seguenti modalità: iscrivendosi direttamente collegandosi alla pagina www.programmarisp.it e compilando la scheda con i dati personali selezionando il nostro Istituto; Contattando il numero verde: 800.080.775 dal lunedì al sabato dalle ore 8 alle ore 15; Inviando una mail a: risp@oncologico.bari.it».

L’invito della presidente D’Errico è pertanto quello di prenotarsi senza indugio per accedere allo screening. Un invito esteso agli ospedali di Foggia, San Giovanni Rotondo e magari a quello di Manfredonia, di allargare le opportunità di indagine sanitaria aderendo al progetto «Risp». Quello di uno screening per individuare precocemente il tumore al polmone e intervenire tempestivamente per salvare vite umane, è uno degli obiettivi che l’associazione culturale e politica «Manfredonia Nuova» persegue da anni, da subito dopo, in pratica, l’ormai tristemente famoso incidente occorso nello stabilimento Enichem che provocò la fuoriuscita dalla colonna di lavaggio dell’impianto urea, di numerose tonnellate di arsenico che si dispersero su un vasto territorio. Nonostante l’area sia stata dichiarata Sito di interesse nazionale, il disinquinamento non è stato ancora completato, stabilizzato sul 38%, nonostante sia trascorso quasi mezzo secolo dall’evento, durante il quale la mortalità per neoplasie polmonari, come hanno accertato indagini e studi approfonditi, ha mantenuto livelli di guardia nella popolazione.

Una perfida deriva che pare continui imperterrita. È sempre “Manfredonia Nuova” a denunciare un nuovo pericolo. «Ancora una volta apprendiamo con sgomento e senso di avvilimento - denuncia in un documento - che dopo il riciclaggio di plastica, ancora rifiuti nel sito Sin Manfredonia, infatti la Provincia ha autorizzato il trattamento e recupero di rifiuti speciali da parte dell’impresa South Metal Corporation Srl dell’anziano Francesco Paolo Pacillo, impresa nata dal nulla nel 2021 e che sembra non svolga al momento alcuna attività con 4 soci di provenienza varia e un capitale sociale di 10.000 euro». Forte il richiamo al sindaco Rotice «responsabile della salute di noi manfredoniani. Conosceva il progetto? Lo approva? Perché non ne siamo venuti a conoscenza? Possiamo visionare l’intero progetto? Gli abitanti della meravigliosa Piana di Macchia non hanno nulla da dire?».

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