FOGGIA - Appuntamento al 23 marzo, ci vorrà la stessa maggioranza assoluta degli elettori per conquistare la poltrona di rettore. Il voto all’università di Foggia entra adesso nella fase più politica, quella delle inevitabili alleanze. Se al primo turno c’era la curiosità da parte dei candidati di contare il proprio seguito, adesso possono partire le vere strategie elettorali. Data la frammentazione ancora esistente (cinque candidati in corsa, forse qualcuno salterà alla prossima tornata) il voto per il quinto rettore dell’Ateneo foggiano potrebbe decidersi ancora una volta al ballottaggio, ultimo voto utile il 30 marzo. Strada dunque ancora lunga, ma battaglia che si fa avvincente e che viene molto seguita anche dai cittadini che apparentemente e sulla scorta di quanto avveniva in passato, non sono quasi mai entrati in queste dinamiche.
Il voto per il momento sorride a Donatella Curtotti che con i suoi 139 consensi stacca di sedici punti il secondo candidato più suffragato, Gaetano Serviddio (Scienze mediche e chirurgiche) che vince anche se di poco (123 a 112) il derby a Medicina. Più staccati gli altri due candidati, Milena Sinigaglia di Scienze Agrarie (93) e Sebastiano Valerio (56) di Scienze umanistiche.
Due i temi che caratterizzano il day-after del primo turno: cosa farà adesso la direttrice di Giurisprudenza, autentica sorpresa di questo voto con quasi il doppio dei consensi ottenuti rispetto al suo bacino di riferimento (56 docenti più 7-8 studenti e non più di qualche unità tra il personale amministrativo il cui voto “pesato” vale 5 a 1). Altro nodo da sciogliere, il ruolo di Medicina, sulla carta il competitor più forte con oltre duecento voti in cassaforte e che avrebbe dunque i numeri per eleggere da subito il nuovo rettore (sarebbe la prima volta). Ma senza sintesi tra i due dipartimenti, quello che fa capo a Serviddio e l’altro a Lo Muzio (Medicina clinica e sperimentale) si rischia l’ennesimo flop. A meno che Serviddio, già alleatosi con Economia e l’ex candidato Solaro, non abbia la forza di duellare a sportellate con Lo Muzio e il candidato più votato, implementando il parterre delle alleanze.
Glissa sull’argomento la direttrice di Giurisprudenza: «Intese elettorali? Il dato più importante è aver conquistato una certa rappresentatività - risponde alla Gazzetta, Donatella Curtotti - il chè mi farebbe già ritenere vincitrice di queste elezioni. Il voto di ieri (mercoledì: ndr) è infatti a mio avviso il voto vero, quello che rivela quanto seguito effettivo c’è dietro a un candidato. Sono molto contenta di questo». Curtotti dunque vincitrice morale, comunque vada a finire? «Non mi accontento della vittoria morale, naturalmente. Ma per il momento va bene così. Credo nelle idee, la nostra università ha bisogno di credere nei suoi valori. Ecco, ho portato avanti questo tipo di campagna fin dal 9 dicembre giorno in cui decisi di candidarmi».