Da un lato c’è un problema indubitabile: il sistema sanitario pugliese non riesce a garantire le prestazioni nei tempi previsti dalla legge. Dall’altro c’è un giallo: i dati nazionali sulle liste d’attesa raccolti dall’Agenas, e inseriti in un «cruscotto informatico» ancora in fase sperimentale e senza indicazioni territoriali, hanno cominciato a circolare in una modalità de-anonimizzata. Scatenando il panico in tutta Italia.
Li ha ripresi Report nella puntata andata in onda domenica sera, in cui è emerso che la Puglia è la Regione in cui si registra il maggior numero di mancate conformità rispetto a visite specialistiche ed esami: soprattutto le prenotazioni per quelli «urgenti» e «brevi», che devono essere programmati rispettivamente entro 72 ore e 10 giorni, che raramente rispettano questo vincolo. Ed è sicuramente così, nel senso che in molti casi le prenotazioni avvengono fuori dai tempi massimi...
















