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Droga ed estorsioni: maxioperazione tra Puglia e Basilicata, 23 arresti, sequestro da 5 mln. Interdetto un carabiniere

 
Redazione online

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Droga, armi e tentato omicidio: maxioperazione tra Puglia e Basilicata, decine di indagati, sequestro da 5 mln

Epicentro dell'attività di carabinieri e Guardia di Finanza è la città di Cerignola

Giovedì 16 Marzo 2023, 07:24

17 Marzo 2023, 13:29

FOGGIA - Sono 23 le persone arrestate nel blitz eseguito questa mattina dai carabinieri di Foggia in collaborazione con i militari della Guardia di finanza: 22 sono finite in carcere, una agli arresti domiciliari. Un carabiniere che lavorava a Melfi (Potenza), invece, è stato interdetto. Le persone arrestate sono accusate di associazione dedita al traffico e alla vendita di sostanze stupefacenti (cocaina, marjuana e hashish); detenzione e porto in luogo pubblico di armi da sparo, sia comuni che da guerra, anche clandestine; estorsione, ricettazione e tentato omicidio aggravato. Nei confronti degli indagati è stato disposto il sequestro di disponibilità finanziarie, beni mobili e immobili, quote societarie e compendi aziendali, per un valore di oltre cinque milioni di euro.

Le persone arrestate sono in gran parte di Cerignola (Foggia); una è albanese e risiede nel Foggiano; due sono di San Pietro Vernotico (Brindisi) e poi c'è un noto pregiudicato di Terlizzi (Bari). L’indagine odierna è una costola dell’operazione antimafia 'Decima Azione' del dicembre 2018 contro i tre sodalizi della cosiddetta Società foggiana, ovvero la mafia attiva a Foggia e in provincia.

Le indagini hanno permesso di sventare un assalto a un caveau della società 'Loomis International AG', con sede in Svizzera, e hanno portato a due operazioni denominate 'Ocean eleven' e 'Ocean Twelvè che consentirono la cattura di tutti i responsabili, 18 persone, del tentato furto aggravato. I carabinieri hanno accertato il ruolo egemone dei cerignolani nel traffico di sostanze stupefacenti e i collegamenti con la criminalità organizzata foggiana. Inoltre è stata rilevata la presenza di tre associazioni dedite al traffico e allo spaccio di stupefacenti con base operativa e logistica a Cerignola e in affari tra loro. I militari hanno anche indagato per tentato omicidio uno dei presunti responsabili di una violenta aggressione nei confronti di un cerignolano, al culmine di una lite scaturita per la circolazione stradale. La vittima non denunciò per il timore di ritorsioni.

IL CARABINIERE RIVELAVA NOTIZIE SULLE INDAGINI

C'è anche un carabiniere in servizio a Melfi, in provincia di Potenza, fra le 24 persone raggiunte questa mattina da una misura cautelare nell’ambito dell’operazione 'Cocktail'. Il carabiniere 47enne, nato a Cerignola, nel Foggiano, è stato interdetto con l’accusa di corruzione per atto contrario al dovere di ufficio.
Il militare, nella «sua qualità di pubblico ufficiale, in quanto appuntato scelto dei carabinieri in servizio presso la stazione di Melfi», si legge negli atti, avrebbe rivelato notizie sull'indagine relativamente «al furto di autovetture in danno della Sitral srl e agli accertamenti quanto alla contraffazione dei numeri di telaio e alla successiva vendita delle autovetture rubate». In cambio il carabiniere avrebbe ricevuto da Natale Fabio Tressante, arrestato nell’ambito della stessa inchiesta, «somme indebite di denaro» per almeno 1.500 euro.

La Procura di Bari evidenzia «la contiguità» del militare "con soggetti inseriti in contesti criminali, il grado di familiarità dimostrato dal tenore delle conversazioni» con Tressante, oltre che «la preoccupante indifferenza rispetto ai doveri connessi alla funzione pubblica».
«La totale inaffidabilità dimostrata quale appartenente alle forze dell’ordine - si legge ancora - denotano una spiccata capacità a delinquere e dimostrano la disinvolta attitudine dell’indagato a piegare l’esercizio della funzione pubblica e i connessi poteri funzionali al raggiungimento di interessi economici opportunistici, oltre che il tradimento dei doveri connessi alla funzione pubblica».
Il procuratore di Bari, Roberto Rossi, sottolinea che "esistono persone infedeli, ma fare pulizia rende più trasparente e credibile il lavoro delle forze dell’ordine».

LE PAROLE DEL PROCURATORE

«La criminalità cerignolana non si manifesta con bombe o omicidi clamorosi come succede a Foggia, ma con la gestione degli affari». Lo ha sottolineato il procuratore aggiunto di Bari, Francesco Giannella, nel corso della conferenza stampa sulla operazione 'Cocktail' che ha portato a 23 arresti e alla interdizione di un carabiniere. Le accuse per gli arrestati sono di spaccio di droga, estorsioni e porto in pubblico di armi. Il carabiniere è accusato di corruzione.
Fra i 22 colpiti dalla misura cautelare in carcere ci sono Antonio Todisco, Savino Zagaria, Valter Dimmito e Leonardo Sciuscio: i primi tre sono ritenuti capi dei tre sodalizi criminali attivi nel Foggiano fra il 2017 e il 2018. Ci sono poi Gazmir Gorovelli, albanese, ritenuto fornitore di «consistenti quantitativi di cocaina, hashish e marijuana», e il pregiudicato di Terlizzi (Bari) Roberto Dello Russo, accusato di «detenzione per finalità di spaccio di 24 chili di cocaina e dieci di hashish». Altri indagati sono accusati di detenzione illegale di armi, fra le quali numerose pistole tra cui una calibro 22 con matricola abrasa, tre fucili, due mitragliatori tipo Kalashnikov e armi da guerra nascoste in alcune case e garage degli indagati e sequestrate. Nell’indagine è stato accertato anche il maxi furto di 14 auto, 11 delle quali sono state recuperate. Durante l'operazione sono stati sequestrati inoltre un milione 200mila euro in contanti: 447mila euro sono stati scoperti in una cassaforte murata all’interno di una parete, 775mila in una cassetta di sicurezza custodita in una banca di Cerignola.

«La Direzione nazionale antimafia ha un interesse molto rilevante nei confronti della mafia foggiana». Lo ha detto il procuratore della Repubblica di Bari, Roberto Rossi, commentando la collaborazione di un magistrato della Dna all’operazione coordinata dalla Dda di Bari che questa mattina ha portato all’arresto di 23 persone con le accuse di traffico illecito di sostanze stupefacenti, estorsione, ricettazione e detenzione di armi; e alla interdizione di un carabiniere per corruzione.
«La Direzione nazionale ci sta dando una grandissima mano nell’affrontare il tema della criminalità organizzata di tutto il territorio, in particolare di quello foggiano perché questa è una delle priorità a livello nazionale», ha ribadito il procuratore aggiunto Francesco Giannella. Rossi ha poi aggiunto che «ci sarà anche la sperimentazione di nuovi modelli investigativi da applicare al contrasto alla mafia foggiana».

PREFETTO FOGGIA: LAVORO ENCOMIABILE

«Al procuratore della Dda Roberto Rossi ed al comandante provinciale dei carabinieri di Foggia Michele Miulli rivolgo le espressioni di grande compiacimento per l’incessante ed encomiabile lavoro svolto, reso tangibile dai brillanti risultati investigativi conseguiti nell’operazione odierna». Lo dichiara in una nota il prefetto di Foggia Maurizio Valiante dopo l’operazione che ha portato all’arresto di 23 persone e al sequestro di beni per un valore di cinque milioni di euro tra le province di Foggia, Bari, Brindisi e Potenza.
«E' un successo investigativo frutto dello straordinario lavoro che la magistratura e le forze di polizia mettono in campo quotidianamente ed a cui rivolgo - aggiunge il prefetto - il mio ringraziamento e apprezzamento per le efficaci attività di prevenzione e contrasto mirate al ripristino della legalità in un contesto particolarmente esposto alle influenze criminali».

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