FOGGIA - Via libera alla caccia selettiva dei cinghiali in provincia di Foggia, i sindaci di San Nicandro, Lesina e Cagnano Varano, riuniti in Prefettura hanno chiesto che «si faccia in fretta» per l’adozione del provvedimento già votato dalla Regione. Un territorio a rischio quello dell’area Nord del Gargano, corridoio privilegiato dei cinghiali che attraversano continuamente il percorso entroterra-laghi per andare ad abbeverarsi. E che spesso attraversano la statale 693 a scorrimento veloce.
«È stato un tavolo per fare il punto della situazione - afferma Matteo Vocale sindaco di San Nicandro Gargano - è stato stabilito che si faranno corsi per abilitare i cacciatori di caccia selettiva. Ho chiesto che si rispetti una tempistica ben definita, entro la primavera dovremmo farcela». Nei pressi di San Nicandro l’11 marzo 2022 morì l’imprenditore Luigi Turco, 60 anni, travolto con la sua Panda da un branco di cinghiali, ma da allora si sono registrati incidenti anche nel centro abitato. «Gli agricoltori - sottolinea Vocale - sono rassegnati a subire i danni. Le leguminose non si possono più mettere. Un flagello per tutti. La strada verso la caccia selettiva è aperta, ma ora bisogna partire».
Tema annoso per la Coldiretti che «ricorda la delibera della giunta regionale che ha approvato il disciplinare per la gestione della “Caccia di Selezione” a cinghiali, cervidi e bovidi in Puglia», intervento fortemente richiesto dall’organizzazione agricola che ha contributo a scriverne le linee guida. Il disciplinare permette di prendere parte alle operazioni di riduzione del numero degli animali selvatici anche agli agricoltori provvisti di tesserino di caccia, ai cacciatori abilitati, guardie venatorie e ambientali volontarie, guardie giurate, a patto che siano appositamente formati di concerto con gli ATC (ambiti territoriali caccia), che devono individuare e costituire i distretti di gestione e i settori di prelievo.
«Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole. I cinghiali - rileva Coldiretti Puglia - distruggono i raccolti agricoli, causano incidenti stradali ma a preoccupare sono anche i rischi per la salute provocati dalla diffusione di malattie come la peste suina. Particolarmente grave e ingestibile la situazione nelle aree rurali della Murgia barese e in Capitanata, soprattutto nell’area del Gargano dove l’habitat risulta particolarmente favorevole. Con la Puglia invasa da 250mila selvatici non c’è solo la peste dei cinghiali, ma è allarme per la sicurezza delle persone in campagna e città con i branchi che si spingono fin dentro i centri urbani, fra macchine in sosta, carrozzine con bambini e anziani che vanno a fare la spesa, con le aree della Murgia barese e tarantina, del Gargano e del subappennino dauno divenute l’eldorado dei cinghiali».