SAN SEVERO - «E fu così che dopo 50 anni di onorata carriera, l’attività di famiglia, quella di mia moglie Amalia, una gioielleria, si vede costretta a chiudere grazie al “sistema” che da svariati lustri favorisce le multinazionali, le holding e le grandi aziende distruggendo i piccoli». Con questo post sul suo profilo Facebook, Pietro Albanese, marito di Amalia Buono, titolare di una nota e storica gioielleria di San Severo (in via Tiberio Soris) annuncia la chiusura della sua attività. Una chiusura che ha colto tutti di sorpresa e che aggrava la situazione socio economica di San Severo.
«Nel corso di questi decenni - scrive Albanese - abbiamo subìto di tutto: due rapine tra cui la prima conclusasi sciaguratamente con l’omicidio del padre di mia moglie, due grossi furti con destrezza, vari tentativi di scasso. Numerose truffe e mancati pagamenti da parte di amici e diversi altri individui, una verifica della Guardia di finanza e due verifiche dell’Agenzie delle Entrate che hanno messo in ginocchio l’attività...
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