FOGGIA - E’ stato conferito al professor Federico Pirro, già docente di storia dell’Industria all’Università di Bari ed attuale presidente onorario e coordinatore scientifico del CESDIM- Centro Studi e documentazione sull’industria nel Mezzogiorno dell’UniBa. l’ottava edizione del premio «Donato Menichella» assegnato nell’ambito delle Giornate economiche del Mezzogiorno ed organizzato dalla Fondazione dei Monti Uniti di Foggia col patrocinio della Banca d’Italia.
«Un premio per ricordare la figura di un grandissimo economista come Menichella, originario della Capitanata (era nato a Biccari, ndr) e per discutere della situazione economico sociale del sud con particolare riferimento alla provincia di Foggia», ha spiegato Aldo Ligustro, presidente della Fondazione dei Monti Uniti di Foggia. La figura ed il ruolo di Federico Pirro, con particolare riferimento alla Capitanata, è stato tracciato dal giornalista Geppe Inserra, direttore di Lettere Meridiane ed ex capoufficio stampa della Provincia di Foggia, l’ente che nel 1979 con Kuntze affidò proprio a Pirro il primo progetto di sviluppo della Capitanata.
«Una stagione straordinaria, con una grande attenzione da parte degli enti locali ma anche di altri soggetti che elaborarono progetti di sviluppo, penso al Consorzio di bonifica della Capitanata con la Tecnagro e alla Federbraccianti nazionale», ha detto Inserra. Pirro, che nel suo intervento si è soffermato sulle potenzialità della provincia di Foggia: «La Capitanata, lo abbiamo ribadito più volte, è una vasta ‘area cerniera’ fra Puglia centrale, Basilicata nord orientale, Campania Irpina e Molise: una ‘provincia regione’ il cui prodotto interno lordo supera quello di Molise e Val d’Aosta. Recenti evidenze statistiche pongono in luce alcune grandezze significative dell’economia locale. Nel 2019 - secondo gli ultimi dati sui principali aggregati territoriali di contabilità nazionale comunicati dall’Istat - la provincia dauna con 10,2 miliardi di euro è risultata la 3° in Puglia per il valore aggiunto del totale delle attività economiche, alle spalle della Città metropolitana di Bari e della provincia di Lecce, superando nell’ordine quelle di Taranto, Brindisi e della Bat. Nello stesso anno nel Sud la provincia si è collocata per lo stesso indicatore in 10° posizione dopo Napoli, Bari, Palermo, Salerno, Catania, Caserta, Lecce, Cagliari e Messina, superando le rimanenti 27 province. Nel 2019, sempre per il valore aggiunto del totale delle attività economiche, quella di Foggia ha superato 27 province dell’Italia meridionale, 16 dell’Italia centrale e 18 del Nord».
«La Capitanata pertanto continua ad essere una delle maggiori aree agricole del Paese con robuste filiere di industrie molitorie, conserviere, vitivinicole, pastarie, olearie, lattiero-casearie, di lavorazione di prodotti dell’orticoltura e di itticoltura, ma presenta ulteriori potenzialità di sviluppo del comparto agroalimentare e delle filiere tecnologiche collegate», ha sottolineato Pirro che ha poi aggiunto che «la provincia, sia pure con alcune oscillazioni annuali, è la 1° d’Italia per produzione di grano duro, ed è anche la provincia italiana con la più elevata generazione di energia da fonte eolica. Essa inoltre divide con il Salento il ruolo di provincia pugliese con il maggior di presenze turistiche all’anno, ma detiene con Vieste il primato di città nella regione con il più elevato numero in assoluto di presenze turistiche, stimate in circa 2 milioni l’anno.» Pirro si è infine soffermato, tra le altre cose, sulle reti infrastrutturali: stazione e aeroporto di Foggia, porto di Manfredonia, piattaforma logistica Lotras nella zona industriale di Foggia Incoronata. Prima del conferimento del premio bel confronto tra Pirro e vari esponenti di Confcommercio, Confindustria, Confesercenti e Confagricoltura intervenuti all’incontro.