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Foggia, al Policlinico posti esauriti nelle «Aree grigie»

 
Massimo Levantaci

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Massimo Levantaci

Policlinico di Foggia

La diminuzione di casi positivi ha fatto aumentare la richiesta di ricoveri ordinari. Serviddio: «Le difese come una contraerea»

Lunedì 27 Aprile 2020, 11:41

FOGGIA - È il giorno del grande screening sierologico ai «Riuniti», 4mila tra dipendenti del Policlinico e delle ditte appaltatrici da oggi e per dieci giorni saranno sottoposti a prelievo di sangue venoso per identificare la presenza di anticorpi (IgM e IgG) specifici per il CoViD19 ed indicativi di risposta immunitaria ad un eventuale contagio, anche in forma del tutto asintomatica. La battaglia contro il Coronavirus cerca di affinare le sue strategie, il rischio di contagio all’interno delle strutture ospedaliere è ancora molto alto. A spaventare - come stiamo scrivendo da alcuni giorni - non sono più soltanto i pazienti positivi (ne arrivano sempre meno al Pronto soccorso) quanto gli asintomatici negativi che possono rivelare la loro positività anche dopo il secondo, terzo tampone

Non a caso aumentano le cosiddette “Aree grigie” al policlinico, i pazienti che necessitano di cure ordinarie vengono ricoverati nelle due principali zone cuscinetto delle Medicine in area Covid per periodi di osservazione di sette giorni, al termine dei quali il paziente negativizzato o comunque ritenuto non più a rischio (mai v’è certezza) può essere trasferito nella “zona bianca” dello stesso reparto per la prosecuzione delle cure durante le quali sarà comunque sottoposto a tampone. Attualmente sono 38 i posti letto nelle aree grigie, quasi tutti costantemente occupati. Ma ve n’è continua richiesta, tant’è vero che tra mercoledì e giovedì altre due Aree grigie saranno disponibili all’interno delle due Medicine interne (universitaria e ospedaliera, la terza in area Covid è il modello che ha ispirato le prime due) portando la disponibilità complessiva a circa sessanta posti letto.

Oltretutto la riduzione delle positività diagnosticate dall’interno del Pronto soccorso sembra quasi che abbia fatto rompere gli indugi a tutti quei cittadini finora rimasti rintanati nelle proprie abitazioni per paura del contagio, pronti ora a invadere l’ospedale e, nella fattispecie il Pronto soccorso, come ai vecchi tempi per curare vecchi malanni. Sul Policlinico foggiano anche la pressione, a quanto pare, di un’utenza non propriamente cittadina o dell’hinterland: questo sembra suggerire l’elisoccorso portato a termine sabato notte da Vico del Gargano.

«Le aree Grigie sono la nostra contraerea - la metafora bellica del prof. Gaetano Serviddio della Medicina interna covid - oggi il problema dei contagi asintomatici stiamo riuscendo ad arginarlo e contrastarlo, ma temo una seconda ondata quando i potenziali asintomatici andranno in giro dopo l’apertura della fase 2 (4 maggio: ndr)».

Il policlinico va strutturandosi in aree covid nella doppia configurazione “grigia” e “bianca” delle medicine (dove avviene il 90% dei ricoveri) con stanze singole per i pazienti sotto osservazione e stanze doppie. «Siamo la provincia che esegue più tamponi, circa quattrocento al giorno - aggiunge Serviddio - tutti i reparti, secondo l’organizzazione del dottor Dattoli, avranno un’area filtro per i ricoveri. Il virus nelle ultime settimane è cambiato, i pazienti con polmoniti sono diminuiti, ma sette casi negativi negli ultimi giorni sono diventati positivi. Dobbiamo affinare le difese».

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