Sabato 18 Ottobre 2025 | 22:50

Qrmai Trump e Putin parlano di affari: quanto costano dignità e difesa

Qrmai Trump e Putin parlano di affari: quanto costano dignità e difesa

 
bruno vespa

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L'editoriale di Bruno Vespa: ormai trump e putin parlano di affari: quanto costano dignità e difesa

Un fatto è certo: oggi il vero nemico di Putin è l’Europa e non più gli Stati Uniti

Sabato 18 Ottobre 2025, 14:03

14:04

Un alto funzionario dell’Unione Europea ha detto ieri che Trump è stato tradito da Putin dopo la trionfale accoglienza che a Ferragosto gli ha riservato in Alaska. La domanda è se anche stavolta il presidente degli Stati Uniti sia disposto a farsi imbrogliare. Putin è un negoziatore di eccezionale abilità. Sta massacrando l’Ucraina puntando soprattutto alle centrali elettriche per lasciarne gli abitanti al freddo nell’inverno in arrivo.

Non si cura se di tanto in tanto ci sono vittime civili e va avanti tentando di conquistare territori pur non guadagnando da mesi spazi significativi. Teme moltissimo i missili Tomahawk che Zelens’kyj stava per ottenere da Trump (glielo ha confermato lo stesso presidente americano) e, appena sentito puzza di bruciato, ha riaperto il forno negoziale ottenendo dal presidente americano l’impegno ad un incontro a Budapest, dove gioca in casa perché Orban è il leader europeo meglio disposto nei suoi confronti. A svegliarlo è servita anche la richiesta di Trump al leader indiano Modi di non comprare più petrolio della Russia.

Nella lunga telefonata fra Trump e Putin si è parlato di nuovo di «affari», parola profumatissima che nel vocabolario del presidente americano è scritta a caratteri cubitali. Il problema è di capire di quali affari si tratti e quale ne sia il costo per l’Ucraina e per l’Europa. Nelle condizioni attuali, paradossalmente Putin non può permettersi di finire la guerra. Ha due milioni e mezzo di persone sotto le armi, compresi i riservisti e hanno uno stipendio tre volte superiore a quello dei normali lavoratori. Riconvertire una economia di guerra richiede anni di sacrifici e Putin in questo momento non può permetterseli.

L’aiuto di Trump gli serve non tanto per sottrarre all’Ucraina i territori occupati finora, ma per avere un patto commerciale che consenta all’economia russa di ristabilirsi rapidamente. Trump considera la Cina il suo nemico mortale dei prossimi anni e vuole strappare Putin da Xi Jinping. A quale prezzo? Dopo l’umiliazione di febbraio e la riabilitazione ai funerali di Papa Francesco ieri sera Trump ha invitato Zelens’kyj a pranzo (la cena, per il fuso italiano).

Il presidente ucraino ha visto che quando il suo collega americano vuole usare la forza ci riesce anche in condizioni proibitive come quelle di Gaza. Sa che Trump potrebbe mettere in ginocchio Putin in poche settimane con le armi e con le sanzioni. Vuole farlo? Ripeterà a Zelensky il discorso già fatto in passato, consigliandogli (o imponendogli?) di lasciare a Putin i territori conquistati con garanzie di sicurezza per l’Ucraina? Trump incontrerà presto Putin e solo allora si saprà davvero se concederà a Zelens’kyj i micidiali Tomahawk oppure si comincerà a parlare della difficile pace. Un fatto è certo: oggi il vero nemico di Putin è l’Europa e non più gli Stati Uniti. La dignità e la difesa dell’Ucraina costano.

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