Scrivere di certi argomenti senza urtare la sensibilità di qualcuno è complicato, parlare oggi sembra complicato, vivere poi appare ardimentoso. Pensare? Talvolta utopico. Ma, proviamo a capire cosa sta accadendo nel mondo, in quell’«aiuola che ci fa tanto feroci» (il cui verso dantesco assume anche il titolo di una recente antologia pubblicata contro la guerra): sembra che ogni Stato sia in guerra, che il buon senso si sia smarrito, che la «colonizzazione» avviata secoli fa non si sia mai conclusa, che la legge del più forte vale sempre e non solo nel regno animale, e che «il potere logora chi non ce l’ha». Se si prosegue con questa metodologia sappiamo dove l’umanità andrà a finire?
Si sta procedendo a sterminare le popolazioni povere, disarmate, come d’altronde si è agito anche in passato senza che ci sia stato qualche buon Stato a intervenire. Sono state annientate popolazioni in Africa, nel Sud America, nel Paesi del Sud Est Asiatico, nell’Italia meridionale, e si continua a imporre il potere, la prepotenza, adducendo spesso motivi religiosi, si attuano vendette per issare la propria bandierina. Si sono perduti il senso della convivenza, il valore della solidarietà, il senso di pietà. Ammazzare bambini, rapirli, stuprarli nel silenzio di molti, perché? Sebbene si verifichi un enorme calo demografico in Italia ci sono adulti che hanno dei figli, ecco, nessuno avverte una responsabilità? Anche i rappresentanti del governo italiano ne avranno. Non potreste non perseguire qualche volta gli interessi personali, o di Stato, sacrificare il tempo libero, andare di meno in tv, tenere a bada l’ego militante e aiutare chi ha bisogno? Dio, Patria, Famiglia. Sono princìpi che al momento non sono stati tutelati per nulla. Strazia il cuore pensare, soltanto immaginare che bambini, vite umane vengano uccise, siano calpestati i loro diritti, la dignità dell’essere umano: Gaza, innanzitutto. La potenza della parola scompare contro il potere economico?
Non possiamo permetterlo. Un Paese civile, la nostra Europa non può permetterlo. Lasciare che il mondo sia un coacervo di prepotenze, di menzogne, di guerre, affermerà solo vizi e non virtù, odio e non amore, intolleranze, vendette, soprusi, distruzioni. La molteplicità abbraccia l’uno e si concilia nell’uno, non diviene suddito o servo obbediente a quell’uno. Esiste un «uno» al mondo di buon senso abile a porre fine a tali conflitti? Giocate nelle vostre case a fare la guerra, o semmai impiegate il tempo a studiare, a esercitare il pensiero critico, a crearvi una famiglia col solo amore, senza contratti, imparate ad amare, lo so, è più difficile costruire, è molto complicato costruire, creare, amare, comporta il coinvolgimento della propria persona, significa porsi in discussione, avere una coscienza e una responsabilità. Significa essere liberi. Mentre i più preferiscono essere schiavi dei loro guadagni, del loro potere, vivere nelle menzogne. Che piacere c’è chiedo a esperire un’esistenza senza che qualcuno ti stimi, ti consideri e non perché sei il potente di turno, rivesti un ruolo egemone, ma in quanto rappresenti un valore, sei una persona rispettabile, onesta, perbene. Si pensi a Gesù, alla Madonna, a S. Francesco, a Papa Francesco, a Madre Teresa di Calcutta, ma si possono elencare anche nomi laici come Berlinguer, De Gasperi, Mandela, Moro, Weil, Arendt, ecc.
Si tratta di figure amate che non hanno mai usato violenza di nessun genere, non hanno mai ammazzato nessuno, ma il loro ricordo resterà indelebile: hanno cercato di costruire con il potere della parola, degli esempi, dei gesti, un mondo migliore, hanno conferito umanità al prossimo, hanno aiutato chiunque si trovasse in difficoltà.
E allora, svegliatevi, svegliamoci! Udite le grida di dolore. Non tappatevi le orecchie. Non continuate ad agire nell’indifferenza, non voltatevi dall’altra parte. Quei figli potrebbero essere i vostri. Quella patria potrebbe essere la vostra. Nessuno merita di essere cacciato dal proprio luogo natio, o addirittura annientato. Nessuno, nemmeno il peggior nemico, che potresti essere te stesso!
