La triste vicenda di Aldo Moro si inquadra nel mondo di Yalta, quando nel febbraio 1945, in quel lembo di Unione Sovietica dove oggi si combatte tra Russia ed Ucraina, USA, URSS ed Inghilterra, quali vincitori della Seconda guerra mondiale, si dividono il mondo con l’intesa che ognuno comanda nel proprio terreno di competenza e non interviene nella sfera altrui.
Aldo Moro, eletto la prima volta nel 1946, traccia la Costituzione repubblicana costruendo la Carta e la Repubblica intorno alla persona. I diritti non sono concessi, come nello Statuto Albertino, ma riconosciuti dalla Repubblica in quanto diritto naturale.
A Moro vanno attribuiti, tra l’altro, il diritto allo studio con la scuola media obbligatoria, il diritto alla salute, l’istituzione dell’ENEL, la creazione delle Regioni, una visione del mondo dove le parole centrali sono: persona, pace ed Europa.
Moro paga la volontà di liberare l’Europa dagli Stati Uniti e dall’Unione Sovietica, cui rivolge il ringraziamento per aver combattuto nazismo e fascismo, ma chiede rispetto, libertà, democrazia ed autonomia per i popoli oggetto di sottomissione agli accordi di Yalta.
Il progetto di Moro per una Europa completamente libera, dal Portogallo alla Polonia, è fortemente combattuto da USA ed URSS.
Le Brigate Rosse sono lo strumento per realizzare l’obiettivo della eliminazione dello statista democristiano, tanto che è certo ormai che in via Fani c’erano anche le Brigate Rosse, unitamente alla malavita criminale italiana, ai Servizi Segreti italiani e mondiali.
La DC ed il PCI, con la loro intransigente posizione del no alla trattativa, difendono gli accordi di Yalta ed un mondo ormai superato, ritenuti giustamente antistorici dal PSI, la cui posizione è per la trattativa e la salvezza dell’uomo.
Molto toccanti le parole Moro, racchiuse nelle lettere dalla prigione, su Giulio Andreotti e Francesco Cossiga, custodi insieme al comunista Ugo Pecchioli, dell’ortodossia russo-americana.
Moro li consegna alla triste cronaca, dicendo loro che la Storia è altro e che lui ci sarà sempre come punto di riferimento, per evitare che del Paese si faccia, quello che si fa oggi.
In tutto questo dramma ci sono espliciti riferimenti al ruolo della P2 di Licio Gelli, alla CIA, al Mossad, al KGB, allo IOR del Vescovo USA Paul Marcinkus e al dramma di Papa Paolo VI che raccoglie 10 miliardi per la liberazione di Moro, ma al quale il Presidente del Consiglio Giulio Andreotti chiede di occuparsi dello spirito dei fedeli, perché il Governo Italiano ha deciso di non trattare per la liberazione di Moro.
Ho voluto la legge istitutiva della Commissione Moro-2 nel 2013 e ne sono stato componente sempre presente.
Giro l’Italia e l’Europa per raccontare la verità negata sull’eccidio di via Fani e sulla morte di Moro. Posso provare in ogni sede quanto il potere, o meglio certo potere, istituzionale, giudiziario, culturale, militare, religioso abbia operato ed opera ancora perché i cittadini questa verità non la conoscano.
Intanto Aldo Moro, dopo 47 anni dalla morte, vive nei cuori e nella passione dei cittadini che hanno occhi al domani perché dice «Toglietemi due milioni di voti, ma non un atomo di verità».