Sabato 06 Settembre 2025 | 18:40

Il grande obiettivo resta sempre una pace più solida

 
Rosario A. Polizzi

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Rosario A. Polizzi

Il grande obiettivo resta sempre una pace più solida

La mancanza di leader mondiali con credibilità sta diventando sempre più evidente in questo periodo di caos politico mondiale. Le complessità delle sfide planetarie richiedono una guida forte e autorevole che costituisca il tessuto connettivo di coesione su cui far crescere il dialogo

Giovedì 13 Giugno 2024, 14:00

La mancanza di leader mondiali con credibilità sta diventando sempre più evidente in questo periodo di caos politico mondiale. Le complessità delle sfide planetarie richiedono una guida forte e autorevole che costituisca il tessuto connettivo di coesione su cui far crescere il dialogo.

Tuttavia, trovare leader che possano unire le nazioni e affrontare le questioni globali, come ad esempio i cambiamenti climatici, le pandemie e i conflitti internazionali, in modo efficace è un compito arduo. Il leader non deve essere un capo che comanda, ma una guida che riesce ad attivare quelle energie pro-sociali già presenti nel gruppo e nella comunità politica di riferimento.

Negli ultimi vent’anni, si sono compiuti numerosi e considerevoli sforzi nello studio del ruolo della leadership e della sua importanza nell’influenzare il contesto in cui operano i vari governi.

La risorsa umana è diventata, infatti, sempre più importante, soprattutto sul piano qualitativo.

La credibilità è essenziale per guidare efficacemente.

I leader devono dimostrare competenza, integrità e coerenza nelle loro azioni e parole. Senza queste basilari premesse, la fiducia del pubblico diminuisce e la capacità di influenzare positivamente gli eventi globali viene compromessa. Inoltre, la cooperazione internazionale è fondamentale per risolvere le sfide che si presentano con differenti gravità.

In questo campo bisogna impegnarsi molto di più per dare corpo a queste istituzioni. I leader devono lavorare insieme, superando gli interessi nazionali di breve termine per il bene comune. Le emozioni come rabbia, ostilità, timore e sfiducia possono ostacolare la cooperazione. Per superare questo ostacolo, è opportuno adottare un approccio empatico.

La strategia potrebbe essere quella di concentrarsi sugli interessi sottostanti e cercare soluzioni creative che soddisfino entrambe le parti. Questo richiede diplomazia, empatia e una visione di ampio respiro.

È evidente che aver metabolizzato completamente il percorso e gli obiettivi che il leader propone rende la sua azione e la sua forza di influenzare tutti i suoi interlocutori assolutamente incisiva e foriera di risultati duraturi.

Tutto poi genererà altre tappe sempre più in avanzamento verso il grande obiettivo: la pace sempre più solida.

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