Mica stanno affossando solo il Sud, questi stanno affossando l’Italia. Ma cosa vuoi che interessi alle tre Regioni che hanno chiesto (e stanno ottenendo) l’autonomia differenziata. Vogliono acchiappare quanti più soldi possibile a danno degli altri perché retrocedono nelle classifiche di reddito europee: Lombardia meno 14, Veneto meno 36, Emilia Romagna meno 24. E retrocedono (benché esaltate come un esempio per tutti) perché non crescono a sufficienza nemmeno loro in un’Italia in cui il Sud è privato dallo Stato dei mezzi per un più completo sviluppo. Allora che fanno? Pretendiamo l’autonomia così ci salviamo a spese altrui. Facciamo la secessione ma senza andarcene dal Paese, mica fessi. Restando con ulteriore privilegio.
E hai voglia il presidente Mattarella a dire che «una separazione delle strade fra territori del Nord e territori del Meridione recherebbe gravi danni agli uni e agli altri». La risposta è una ulteriore accelerazione in Parlamento dell’iter per l’approvazione. Con una votazione fatta ripetere perché bocciava il progetto, una prepotenza e una violazione inaudita delle regole. E hai voglia Mattarella ad aggiungere che semmai «lo sviluppo dell’Italia ha bisogno del rilancio del Mezzogiorno». Essendo «il caso di sottolineare come una crescita equilibrata e di qualità del Sud assicuri grande beneficio all’intero territorio nazionale».
Macché. Non pervenuto non soltanto allo sfasciaItalia Calderoli. Ma neanche alla premier Meloni, meno preoccupata dell’Italia e più dello scambio con la sua adorata riforma del premierato. Pur avendo tutti contro, dagli industriali alla Banca d’Italia alla Chiesa. Molto meno l’opposizione, col Pd che disapprova questa autonomia più che altro come atto dovuto. Mentre la Lega sublima un trasformismo di fronte al quale in Puglia sono dei dilettanti. Lega che rinnega il suo «prima il Nord»> per dire «prima l’Italia». Che rinnega il suo separatismo per diventare unionista. Che anzi scende fra i «parassiti» meridionali (diciamo ex) per prenderne i voti promettendogli il ponte sullo Stretto di Messina. Ma che poi patrocina l’autonomia rafforzata per le tre regioni del Nord con un testa-coda da Formula 1.
È stata la su citata Banca d’Italia a ripetere fino alla noia quanto il Sud convenga all’Italia. E quanto all’Italia serva più Sud non il contrario. Se oggi si investissero 100 euro pubblici come sempre al Nord, l’incremento di valore che ne avrebbe tutta l’Italia sarebbe di 10 euro. Ma se si investissero al Sud, questo beneficio per tutto il Paese sarebbe di 40 euro. E non bisogna scomodare i santoni dell’economia per ricordare la legge dell’utilità marginale decrescente: ogni intervento sempre nella stessa direzione rende meno di uno in direzione diversa. Ed inutile aggiungere come parte di quei 40 euro farebbero comodo anche al Nord e alle sue imprese coinvolte al Sud.
Approvata la settimana prossima, l’autonomia sparirà dai radar del Parlamento e della comunicazione. Diventerà un affare privato fra Calderoli e i suoi tre compari governatori (con l’emiliano Bonaccini forse un po’ più defilato perché Pd). Allora cosa volete, cosa vi do? Quali funzioni dello Stato volete gestire da soli perché dite di essere più bravi senza nessuna dimostrazione? E quanti soldi, ecco qua.
Dovrebbero averli in base ai loro bisogni. Ma quali sono questi bisogni? E chi li calcola? Qui sarebbero dovuti scattare i famosi Lep (Livelli essenziali di prestazione). Niente autonomia se prima questi bisogni non vengono calcolati non solo per loro ma per tutte le regioni d’Italia. A cominciare dal Sud, dove non solo non sono stati mai calcolati. Ma non sono mai stati calcolati fino alla violazione continuata della Costituzione, essendo i servizi e le infrastrutture al Sud tutti a un livello più basso rispetto al Nord. Violazione articolo 3: se nasci in Puglia o Basilicata non hai gli stessi diritti di uno nato in Lombardia. Potevi pensarci prima.
Invece l’autonomia va avanti senza il preventivo calcolo dei Lep per il Sud. E con l’aggravante che Lombardia, Veneto ed Emilia hanno già chiesto allo Stato di avere più di quanto lo Stato ha finora speso per loro. E di averlo attraverso una trattenuta in loco delle loro tasse. Perché? Perché i ricchi hanno moralmente più diritti, ancora di più di quanti già ne abbiano. Nuova etica. E quelle tasse non versate allo Stato saranno una possibilità di spesa in meno (ancora) dello Stato nel resto del Paese, Sud in testa. Laddove ci sarebbe pure una ipotesi meno probabile di un papa donna: non si fa né autonomia né Lep, contento il Sud? Come un agnello a Pasqua. Perché resterebbe l’attuale spesa dello Stato di 4 mila euro l’anno in più per ogni cittadino centrosettentrionale rispetto a ogni cittadino del Sud. Titolo del film: La Truffa Perfetta.
















