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La Bari della politica? E' un recinto vietato ai non addetti ai lavori

 
Rosario Antonio Polizzi

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Rosario Antonio Polizzi

Il partito conservatore ideato da Tatarella e realizzato da Giorgia

Se la destra pugliese «aprisse alla destra di territorio»? Invece no! Come sono lontani i tempi del sempre citato e mai dimenticato Pinuccio Tatarella

Domenica 13 Agosto 2023, 13:58

Se la destra pugliese specie quella di Governo «aprisse alla destra di territorio»? Invece no! Come sono lontani i tempi del sempre citato e mai dimenticato Pinuccio Tatarella. La fotografia oggi è quella di un fortino chiuso in se stesso scarsa presenza culturale, piccole azioni e maldestre con sottofondo di dichiarazioni buttate un po’ qui un po’ lì.

Il famoso Laboratorio Politico per Bari lanciato in un grande comizio da Tatarella a piazza San Ferdinando momento finale di un periodo di attività di tanti Circoli tematici e Associazioni tutto sparso nelle nebbie. Ora solo un tragico cartello «ingresso consentito ai soli addetti ai lavori». E pensare che molti dei presenti erano «normali» ed esprimevano sentimenti umani. Poi cambia il vento anche la postura ma tutti sanno che non basta vincere le elezioni per consolidare le posizioni e servono anche confronti e, di minima, ricordarsi come si risponde al telefono. La morte di Pinuccio Tatarella interrompe questa strategia di rielaborazione del centrodestra.  Ma ormai non si posso chiudere i contenitori quando non c’è più quasi nessuno. Si ha la sensazione che ai «famosi vertici» romani manchi la informazione. Tatarella capiva che bisognava dilatare ed estendere, rendere la destra «porosa ai ceti emergenti» portatori di una domanda di cambiamento e di modernizzazione. Adesso i presenti vogliono chiuderle in una dinamica di ceto. 

Beh e allora che si fa? Nulla perché le cosiddette «destre» sono sparpagliate e comunque ormai impegnate altrove e in giro specie «quelli di una volta» all’ombra dei quali sono cresciuti quelli di oggi. Sono impegnati a rendere stabile professionalmente la Bari della modernità, della innovazione tecnologica e a rendere vivo e vivace quel territorio per renderlo poi idoneo a farne, con brillante idea, la sede del G7.

Ma per fortuna c’è la Sinistra, vera risorsa per la destra. In quel campo ormai appare chiaro che la Puglia non è per un «centralismo democratico» che eserciti la sua funzione come un’arrogante forma di potere di controllo sociale. Grande cambiamento ancora incompiuto. Ed evidentissimo, anche in questa metà campo, che non basta vincere le elezioni. Bisogna governare diversamente. Se non c’è coerenza tra mezzi e fini, i cittadini se ne accorgono e ti abbandonano. Anche qui si aspetta una leva di cambiamento, anche a sinistra si cerca l’avatar di quella città che, proiettata nel futuro, possa sviluppare il ruolo di cerniera con il Sud del Mondo. Beh, un ricordo: Porta d’Oriente!

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