Purtroppo non ho potuto essere presente alla visione del certamente bellissimo film Leila e i suoi fratelli organizzata a Bari dalla magnifica iniziativa «Film Mai Visti» curata da Enzo Augusto (Arena Apulia Film Commission). E mi dispiace non esserci stato anche se so già chi sono i cattivi del film, la teocrazia iraniana, e chi sono i buoni: le vittime incolpevoli di essa.
La decisione sui buoni e cattivi è stata presa per tutti nella presentazione: «Il regime di Teheran è una teocrazia oscurantista capace di propagare la sua ideologia fin dentro le viscere della società e della famiglia».
Avrei preferito una presentazione più possibilista, e comunque che non decida in anticipo se poi lo spettatore si debba o meno annoiare. La presentazione ha deciso per tutti noi. Personalmente, non ho alcun dubbio che se così dice il commentatore del film, il tema è molto importante. Bruto è uomo d’onore. Ma che ci voglia garantire che lo spettatore non lo troverà tedioso è un po’ teocratico.
Questo vizio discriminatorio su cui molta cinematografia irredentista rischia di essere al servizio della nuova teocrazia occidentale ispirata al potere assoluto della scienza. La teocrazia moderna occidentale, di cui non si parla mai in questi termini, persegue le stesse finalità totalitarie e colonialiste rispetto alle altre teocrazia classiche religioso in nome della cosiddetta Democrazia: quella occidentale ovviamente. Decide chi sono i buoni e chi sono i cattivi, ma dimentica il contesto.
Un piccolo esempio di questo permanere totalitaristico della nuova teocrazia occidentale viene proprio dall’Iran.
C’era una volta un «leader» della società iraniana che voleva usare la ricchezza nazionale – petrolio – per il beneficio dei suoi cittadini. Quel «leader» Mossadeq fu accantonato con un colpo di Stato. Quelle ricchezze furono date in uso, e sfruttamento, a beneficiari stranieri saldamente tutelati da potenze straniere In nome della cosiddetta modernità che era copia mal fatta della cultura occidentale. Per riuscire a recuperare i diritti sulle ricchezze nazionali fu necessario ricorrere ad una teocrazia classica, nel caso specifico islamica. Subito aggredita, nasce il sospetto per via del tentativo di recuperare le ricchezze petrolifere perdute. E di nuovo la cosiddetta modernità fu invocata.
Remember Fidel Castro e l’Avana? La canna da zucchero come il petrolio. La democrazia dei casinò cubani. Quella sì che era democrazia! Ma ritorniamo all’Iran. Voglio solo ricordare che tale Pahlavi (Wikipedia) «marciò su Teheran nel 1921, ponendo fine al movimento democratico iraniano. Dichiarò la legge marziale, si posizionò come uomo forte e salì al potere come primo ministro nel 1923. Il parlamento sottomesso lo elesse scià, instaurando la dinastia Pahlavi».
Quando l’ultimo moderno scià andò all’estero le ricchezze da lui accumulate si valutavano in migliaia di miliardi a prescindere dai chili di gioielli della sua compagna le cui foto hanno fatto la fortuna del settimanale Oggi. Ma lo fa o non lo fa un figlio questa Soraya? Le copertine del settimanale hanno fatto soffrire tutta italia.
È dalla lotta a questo difensore della modernità che la teocrazia iraniana ha origine. Perché per liberarsi da questo sanguinario oppressore della libertà iraniana, anche religiosa, fu necessario che un personaggio straordinario, l’ayatollah Komeini, venisse dalla Francia. È da quel momento che le risorse iraniana sono ritornate sotto il controllo dell’Iran. Qualche guerra dall’Iraq, e successivi embargo su tutte le merci di cui il paese ha bisogno per lo sviluppo della economia nonché un divieto a comprare il suo greggio (ci pensa la Cina a farlo) sono un contesto non del tutto trascurabile. Il film sarà bellissimo, Bruto è uomo d’onore. La libertà di culto è fondamentale, Bruto è uomo d’onore. Ma personalmente sono contro assolutamente contro ogni teocrazia che accusi per principio l’Islam. E quella occidentale fa come sempre di tutte erbe un fascio.
E comunque ho qualche domanda da fare a Bruto uomo d’onore: perché qualche film non ci racconta della medicine importate sotto banco, con grave pericolo di chi lo fa, per salvare la vita di qualche bambino iraniano? Perché la vendita di medicinali base è vietata all’Iran dalla teocrazia occidentale? Perché qualche film non ci racconta degli anziani, vecchi ma anche bambini che muoiono perché gli occidentali hanno messo un veto alla vendita di medicinali essenziali alla loro sopravvivenza? Film mai visti anche quelli.