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Il Pd pugliese tra «unità» del vertice e base mortificata

 
Giusi Servodio

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Giusi Servodio

Pd

«Il dibattito a livello regionale si è ridotto al non detto. È stata occultata qualsiasi riflessione su contenuti, linea politica, alleanze e organizzazione»

Domenica 05 Febbraio 2023, 14:32

Nella mia esperienza politica e istituzionale, condivisa con L’Agenzia Giornalistica «Corsivo», mi sono ispirata alla cultura dei cattolici democratici e popolari, ricercando le compatibilità con le altre identità politiche liberali, ambientaliste e della sinistra. Per tali motivazioni sono stata molto attiva tra i fondatori del Partito Democratico. Oggi responsabilmente esprimo un disorientamento sul percorso congressuale del Partito.

Il dibattito nel PD a livello regionale pugliese si è ridotto al «non detto»: gli accordi raggiunti sui segretari regionale, provinciale e della città di Bari, pur non esprimendo valutazioni sulle persone scelte, segnano una «unità trionfalistica». È stata occultata qualsiasi riflessione sui contenuti, sulla linea politica, sulle alleanze e sull’organizzazione. Questo epilogo unitario è stato esaltato come un successo perché ha evitato dannosi scontri.

È vero che l’unità in un Partito è un valore. Qui si tratta – invece – di un «impoverimento» e di un unanimismo soffocante che nasconde l’appagamento di sentirsi arrivati e la precondizione per future investiture e assetti di gestione di potere. Una «unità di vertice» che rischia di far perdere al PD molti più consensi di quelli che l’indizione dei congressi intendeva e sperava di recuperare. La desolazione può essere una malattia, ne sono esente: il turbamento è fondato sul fatto che l’unità congressuale raggiunta in Puglia dal PD - grazie all’intesa di autorevoli rappresentanti di governo ai diversi livelli - ha alzato «muri» verso la necessaria partecipazione della base che non potrà, neppure, esprimere un voto sui candidati.

I congressi non si svolgono solo per designare la classe dirigente mortificando la legittima e democratica scelta della linea politica che va discussa e condivisa. Sarebbe stata necessaria la mobilitazione degli iscritti, degli elettori e degli ex simpatizzanti delusi per proporre un progetto innovativo del PD nelle Istituzioni e per la società pugliese. Evitato lo scontro, si è giunti ad una pace cristallizzata che elude i nodi politici e si regge solo sull’equilibrio dei rapporti di forza interni.

Non siamo rassegnati e non saremo statici, ma responsabili e il nostro impegno politico sarà ancora orientato a testimoniare una «forma alta di carità» e a contrastare qualsiasi subalternità culturale e politica alle suggestioni populiste e alle artificiose semplificazioni di alcuni movimenti politici con i quali amoreggiano «settori del PD».

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