Un ettaro su 4 in Puglia di superficie agricola pugliese è biologica, quella pratica che prevede metodi naturali, sostenibili senza ricorso a prodotti chimici e inquinanti. I dati appena resi noti da Ismea e Ciheam collocano la nostra regione come una delle prime in Italia ad aver raggiunto con un bel po' di anticipo il target della stragegia del 25% Farm to fork (dal produttore al consumatore) previsto per il 2030.
IL BOOM DEL 2022 Il 2022, infatti, è stato il boom dei suoli biologici in Puglia che si attestano su circa 350mila ettari, segnando un +22,5% rispetto al 2021. Anche la Basilicata (circa 150mila ettari) ha superato il tetto del 25% (sfiorando il 26%), collocandosi anch'essa tra le 5 regioni che hanno raggiunto l'obiettivo del 2030, per il quale l'Italia è attualmente a poco meno del 19%. L’anno scorso la superficie biologica italiana ha superato i 2,3 milioni di ettari, crescendo del 7,5% pari a quasi il doppio del tasso di incremento registrato nel 2021. Più della metà (il 56%) della superficie agricola utilizzabile (SAU) biologica è concentrata in 5 regioni: in ordine Sicilia e Puglia, che tornano a crescere a doppia cifra sul 2021 (rispettivamente +22,5% e +11,9%), Toscana, che rallenta dopo l’exploit del 2021 attestandosi su un +1,7% di incremento, infine Calabria in lieve flessione (-1,8%) tallonata dall’ Emilia-Romagna (+5,3% rispetto al 2021).
OLIVO E XYLELLA Analizzando alcuni dati, si scopre che la Puglia è l'azionista di maggioranza delle aree dedicate alle colture di olivo biologiche: con i suoi 88mila e 652 ettari di suoli certificati (sui 350mila totali BIO del suolo regionale) copre un terzo delle aree di tutto il territorio nazionale dedicate all'oro verde (oltre 273mila ettari), seguita dalla Calabria e dalla Toscana. Tutto ciò, è bene sottolineare, nonostante i danni provocati dalla Xylella responsabile della morte di milioni di ulivi su tutto il territorio pugliese. Proseguendo l’analisi delle altre destinazioni delle aree biologiche pugliesi, emergono, oltre ai terreni seminativi, quelli dedicati ai cereali (63.463 ettari), ai pascoli (30mila ettari), per finire alla vite con poco meno di 20mila ettari (19.372 per l'esattezza). In Basilicata, invece, i principali orientamenti produttivi sono costituiti da cerali (oltre 42mila ettari), olivo (6.130 ettari) e ortaggi (circa 3mila e 800 ettari).
PUGLIA SECONDA PER AZIENDE Per quanto riguarda gli operatori certificati bio, i dati nazionali indicano un incremento di oltre il 7% rispetto al 2021, grazie ai 6.655 nuovi ingressi nel sistema di certificazione che traghettano il numero complessivo di produttori, preparatori e importatori biologici sopra le 92 mila unità. A crescere sono soprattutto i produttori esclusivi nazionali, che comprendono le aziende con attività dedicata alla coltivazione del fondo agricolo, che hanno raggiunto le 68.605 unità (+10,1% sul 2021).
Nel 2022 le aziende agricole biologiche rappresentano il 7,3% delle aziende agricole complessive ma hanno una dimensione media di quasi tre volte rispetto a quelle dell’azienda agricola convenzionale (28,4 ettari vs 11 ettari). Anche in questo caso, la Puglia svetta come produttori esclusivi collocandosi al secondo posto in tutta Italia: con 9.198 operatori esclusivi (sugli 11mila 408 complessivi) è seconda solo alla Sicilia che registra complessivamente oltre 14mila aziende.