GRAVINA - Ottantamila euro è il gruzzoletto che il Comune destinerà al recupero e alla valorizzazione della chiesa rupestre di Santa Maria degli Angeli, la chiesetta situata sotto la strada che porta al ponte Viadotto. Questa, infatti, è la cifra stanziata per il progetto che segue all’approvazione dello studio di fattibilità tecnico ed economico, redatto su indicazione dell’Ufficio Tecnico.
I fondi ottenuti sono il risultato dell’iter partito nel 2022 con apposito indirizzo politico amministrativo dato al dirigente della Direzione Area Tecnica Lavori Pubblici, affinché ponesse in campo tutte le procedure utili ed atte alla presentazione di una candidatura alla Regione Puglia. Il progetto premia soprattutto l’aspetto della valorizzazione, attraverso una passerella e un’illuminazione scenica.
«Con questo intervento - si legge nel deliberato della giunta del 2022 - si intende assicurare l’accessibilità, la fruibilità e la valorizzazione del patrimonio storico e identitario rappresentato dalle chiese rupestri pugliesi situate nel territorio comunale, con l’obiettivo di garantire la conservazione e messa in sicurezza, in coerenza con la qualificazione e il potenziamento dell’offerta turistica e culturale».
La valorizzazione della chiesa Santa Maria degli Angeli sancisce un ulteriore passo in avanti verso la creazione del Parco delle Chiese Rupestri, una progettualità a cui l’amministrazione Lagreca sta lavorando nell’ottica di favorire lo sviluppo turistico del territorio, passando dallo strategico recupero del patrimonio archeologico.
Probabilmente realizzata tra il VIII ed il IX secolo, la chiesa ha tre navate, è divisa da tre pilastri terminanti in tre absidi. Il presbiterio è sopraelevato e delimitato da iconostasi, ha al centro il plinto dell’altare. A sinistra dell’ingresso vi è una piccola cisterna, e la presenza di fosse evidenzia anche la funzione sepolcrale del sito. Nartece e balaustra hanno fatto supporre l’utilizzo per il rito greco, e secondo gli esperti, ci sarebbero sì e no 5 o 6 chiese simili in tutta la murgia apulo-lucana.