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Tra Bari ed Eduardo un amore durato oltre mezzo secolo

 
Pasquale Bellini

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Pasquale Bellini

Tra Bari ed Eduardo un amore durato oltre mezzo secolo

Quarant’anni fa moriva il simbolo del teatro napoletano. Nel 1982 il conferimento della cittadinanza onoraria

Giovedì 31 Ottobre 2024, 10:38

Il 31 ottobre 1984, quarantanni fa a Roma, moriva Eduardo. Non narrerò qui le sue gesta di autore e attore, ma percorrerò (fra ricerca storica e memoria personale) il lungo rapporto di Eduardo con i teatri di Puglia, Piccinni e Petruzzelli di Bari in primis. L’ ultima presenza in palcoscenico, a Bari, di Eduardo fu giusto nel maggio ‘82, quando al Petruzzelli, in sodalizio con Carmelo Bene, presentò un recital di testi e poesie (quell’anno ricevette dal sindaco De Lucia la cittadinanza onoraria). Era già senatore a vita, su nomina di Pertini nell’ 81. La frequentazione di Eduardo con Bari, all’inizio con i fratelli Peppino e Titina, abbraccia la bellezza di cinquantanni, fra il 1933 e il 1982 di quel recital al Petruzzelli.

I De Filippo, Eduardo, Titina e Peppino, dal Natale 1931 spopolano a Napoli nei Teatri Kursaal e Sannazzaro con Natale in casa Cupiello. L’ anno dopo trionfano a Roma, Milano e… Bari. Sì, Bari, dove il Teatro Piccinni cominciò dal 1933 a ospitare i De Filippo. La compagnia fu a Bari nel 1933, nel 34/35, nel ‘38 e nel 40. Con Natale in casa Cupiello, Sik Sik, l’ artefice magico e Quei figuri di tanti anni fa, presentati nell’arco di dieci giorni, come usava allora. Al debutto barese di Natale in casa Cupiello, Leonardo Mastrandrea, critico teatrale della Gazzetta, affermò nel 33: «Attori dialettali? E quale differenza adunque v’ è tra cotesti attori e quelli che usiamo chiamare interpreti del Teatro Nazionale?»

A proposito del Natale risulta che proprio a Bari, dal palco del Piccinni, Eduardo e i fratelli «rodarono» col pubblico prima la versione in due atti della commedia (inizialmente un atto unico, quello che ora è secondo) poi nel ‘35 quella definitiva in tre atti. Eduardo stesso, sulla genesi del Natale, parlò di «un parto trigemino, con una gravidanza durata quattro anni». A Bari poi Eduardo, dopo la separazione da Peppino nel ‘44, ritornò (sempre al Piccinni) solo nel 1956, con una «tenuta» di più di una settimana (solo i De Filippo riuscivano a realizzare tali performance) e con sei lavori nelle diverse serate: Questi fantasmi, Non ti pago, Mia famiglia, Bene mio core mio, Le voci di dentro e infine Miseria e Nobiltà, di papà Scarpetta. In questa occasione barese del ‘56 debuttò in Miseria e Nobiltà il figlio Luca, a otto anni nel ruolo di Peppeniello. Altra «calata» di Eduardo a Bari fu nel ‘59, sempre al Piccinni, una settimana di recite con La Fortuna con la F maiuscola di Eduardo-Curcio, Le bugie con le gambe lunghe, Natale in casa Cupiello, Il medico dei pazzi di Scarpetta.

Nel ‘60 Eduardo ancora a Bari con l’ immortale Filumena Marturano (interpretata da Pupella Maggio), nel ‘62 con A che servono questi quattrini di Eduardo-Curcio. Nel ‘63 invece al Petruzzelli un lavoro poco noto (e poco fortunato) di cui è autore e regista: Tommaso d’Amalfi, musical su Masaniello, protagonista e autore delle musiche Domenico Modugno, insieme a Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Nel 1969, in questa frequentazione barese sempre ambita, Eduardo portò al Piccinni Non ti pago, Natale in casa Cupiello, Il figlio di Pulcinella. In quelle recite baresi tornò col padre il figlio Luca, che per un po’ aveva disertato il palcoscenico paterno. Nel 1970 Eduardo offrì al pubblico barese tre commedie: Il contratto, Sabato, domenica e lunedì, Cani e gatti. Ultimo passaggio al Piccinni fu nel ‘74 con la farsa di Scarpetta Lu curaggio de nu pompiere napulitano. In queste scorribande teatrali, frequenti gli incontri a Bari di Eduardo con Nino Rota, suo autore musicale in cinema, teatro e tv. Qui a Bari nacque la musica di Rota per Napoli milionaria!, opera che debuttò al Festival di Spoleto nel 1977.

Dopo le poesie nel recital dell’ 82, ancora una volta al Petruzzelli risuonò «in voce» Eduardo: nel 1985 fu data La Tempesta di Shakespeare, la versione con marionette dei Fratelli Colla di Milano, nella traduzione in napoletano antico di Eduardo, che dava voce a tutti i personaggi. Il Mago Prospero/Eduardo spezzava infine così, anche con Bari e con il suo pubblico, il suo scettro di magie, prodigi e arte.

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