Più di centomila copie vendute su Amazon con le avventure di un ispettore che si muove tra le ombre di Bari. Un fenomeno che la dice lunga sulla tenacia dell’autore. Claudio Calabrese, barese, è un ingegnere e per vent’anni ha svolto la sua professione affiancandola alla scrittura, fino a quando – grazie al successo in rete – ha deciso di fare lo scrittore a tempo pieno. Un successo al quale però continuava a mancare qualcosa, o meglio, qualcuno: un editore. Per anni Calabrese ha cercato una casa editrice che pubblicasse i suoi romanzi , senza trovarla. Ora è una editrice barese, Gelsorosso, a pubblicare il primo romanzo della lunga serie con protagonista il giovane ispettore della questura di Bari, Andrea Pantaleo, cresciuto a pane, Sherlock Holmes ed Ellery Queen, La logica della follia (pp. 317, euro 16). Il libro verrà presentato domani a Bari, da Feltrinelli (18.30). Con Calabrese, Alessandra Abbatescianni.
Calabrese com’è avvenuto l’incontro con Gelsorosso?
«Tramite amici comuni con l’editrice Carla Palone e l’editor Veronica Vuoto, al Salone del Libro di Torino, dove ero nello stand degli autori indipendenti. Ho dato loro alcune copie dei miei romanzi che le hanno convinte. Il 21 luglio abbiamo formato il primo contratto per La logica della follia. Cureranno tutti i miei cartacei e io continuerò a gestire gli e-book su Amazon.»
Lei è un ingegnere. Quando nasce la passione per la scrittura?
«Ho iniziato a scrivere mentre mi laureavo in ingegneria perché avrei voluto fare il giornalista o lo scrittore ma ero consapevole che non sarebbe stata un’impresa semplice. Quella passione però montava dentro di me di anno in anno così cominciai a scrivere di notte. Scrissi il mio primo romanzo L’ultima dimensione che mi autopubblicai. L’esperienza però finì lì. Poi iniziai a lavorare e scrissi il secondo romanzo A ruota libera che fu edito da Fasi di Luna. Nel frattempo ebbi l’idea di questo giallo ma loro non si sentirono di accogliere la sfida».
Perché la decisione di pubblicare con Amazon?
«Lessi che Amazon avrebbe aperto una sua piattaforma di self publisher totalmente gratuita. Scrissi il primo romanzo della serie con Pantaleo che all’epoca si chiamava Un mattino di sera, poi lo cambiai in La logica della follia perché era più incisivo. Caricai il file sulla piattaforma, era dicembre 2013, e in cinque giorni ebbe mille download e poco tempo dopo nelle vendite mi trovai accanto a Camilleri e Carofiglio, insomma ai big della letteratura. Da allora iniziò il passaparola che è divenuto incessante e così i libri con Pantaleo sono diventati otto, l’ultimo è uscito il 12 ottobre, e in tutto ho pubblicato su Amazon venti romanzi».
Nella serie con Pantaleo, c’è anche il vicequestore Gianrico Salvemini. Un nome che ci ricorda qualcuno. Il suo è un omaggio a Gianrico Carofiglio, che ha sdoganato il legal thriller in Italia?
«Sì, esatto. Un mio piccolo attestato di stima».