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«Covid, ok al liberi tutti ma non ci devono essere gli eccessi»

 
Roberto Calpista

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Roberto Calpista

«Covid, ok al liberi tutti ma non ci devono essere gli eccessi»

Il prof. Giuliani: «Non era più possibile permanere nello stato di disagio personale e collettivo in cui siamo venuti a trovarci. Meglio continuare ad usare la mascherina»

Domenica 20 Marzo 2022, 12:48

Professor Rocco Giuliani - già ordinario di Anestesia e Rianimazione, Università di Bari - in materia di Covid l'Italia si avvia al «liberi tutti». È una scelta saggia?
«La risposta nasce da considerazioni multifattoriali, il cui peso, oltre che essere assolutamente soggettivo e quindi opinabile, impatta temi politici e sociologici da tempo dibattuti e mai risolti. Due anni di restrizioni hanno creato problemi di vario genere, a volte più gravi e permanenti della stessa malattia. Sono stati compromessi equilibri psicologici, familiari, economici e sociali, oltre che organici, che sarà difficile risanare in pochi anni. Non era più possibile permanere nello stato di disagio personale e collettivo in cui siamo venuti a trovarci. La decisione non poteva essere solo di tipo sanitario. Si dovevano cogliere alcuni fattori favorevoli del momento e portare i cittadini a «respirare» in libertà! In tal senso la decisione è saggia a patto che non si ecceda con le libertà».

Emiliano ha detto che in Puglia il tasso di mortalità finora è stato più basso della media nazionale. Condivide?
«Sui numeri non c’è da condividere, ma piuttosto da capirne senso e portata. Premesso che non mi piace considerare la malattia come un terreno di gara e di confronto, dico che le condizioni di base sono diverse nelle diverse regioni e siti abitativi. Diversi fattori non riferibili ad abilità umane, possono causare una diversa mortalità. Stando ai numeri, effettivamente la Puglia ha fatto registrare una mortalità dei contagiati inferiore alla media nazionale (0,96% contro una media nazionale di 1,15%). Ma qui si apre un discorso metodologico che non vale la pena affrontare».

Ma il virus uccide ancora. Le tre dosi di vaccino non bastano ad arginare la pandemia?
«No! i vaccini non bastano a debellare il virus. Al più i vaccini possono ridurre morbilità e mortalità, ma non la contagiosità del virus»

A fronte di una ripresa dei contagi la maggior parte dei casi presenta sintomi meno gravi. Cosa ne pensa?
«Questa caratteristica si riscontra spesso nella malattie virali. Le successive varianti si caratterizzano per una sempre maggiore contagiosità, ma minore gravità del quadro clinico».

L'arrivo di profughi dall'Ucraina può creare ulteriori problemi. Condivide l'idea della Regione Puglia di sfruttare l'ospedale in Fiera come centro sanitario dedicato?
«Le dispiace se a questa domanda rispondo a marzo del 2023? Comunque non mi sembra facilmente attuabile la strategia di concentrare alla Fiera i contagiati dell’Ucraina».

Quando potremo dire di essere davvero fuori?
«Quando valuteremo «accettabile» la mortalità da Covid e quando la morbilità da Covid non metterà in crisi i reparti di degenza, costringendo a rinviare la cura di altre patologie».

Alle decisioni della politica, non sempre condivisibili, fa da contraltare il buon senso dei cittadini. Da esperto cosa consiglia?
«Di sentirsi liberi da coercizioni, ma non dalle buone abitudini della prevenzione. Vorrei vedere i pugliesi fuori da affollati assembramenti e con una buona mascherina (FFP2) sul viso, specie nei luoghi chiusi. Oltre tutto evita anche di prendersi una fastidiosa influenza stagionale».

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