BARI - Nuova impennata di contagi. Sono 6.026 i nuovi casi positivi al Covid registrati in Puglia nelle ultime 24 ore a fronte di 22.875 test con un balzo del tasso di infezione al 26,3% rispetto al 7,4% di ieri con 1.730 contagi. Venti le persone morte (ieri c'era stato un solo decesso).
Sono 75.123 le persone attualmente positive, 544 quelle ricoverate in area non critica, 31 in terapia intensiva (ieri 28). Questa la suddivisione dei casi per provincia: 1.636 a Bari, 433 nella Bat, a Brindisi 461, a Foggia 812, a Lecce 1.888, a Taranto 733. I residenti fuori regione sono 43, quelli in provincia in definizione 20.
CONTAGI NELLE CARCERI - È stabile il numero dei contagi nelle carceri pugliesi, con 115 positivi al Covid (45 detenuti e 70 poliziotti) nelle nove strutture penitenziarie della regione (quattro giorni fa i casi erano complessivamente 111). Sono i dati riportati nell’ultimo report del Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria che monitora la diffusione del virus nelle carceri di tutta Italia, aggiornato a oggi. Il focolaio più esteso resta quello di Taranto, con 39 positivi, 6 detenuti e 33 agenti. A Foggia ci sono 17 casi (14 detenuti e 3 poliziotti); a Turi risultano contagiati 13 detenuti; a Lecce si registrano 11 positivi (2 detenuti e 9 poliziotti); a Bari ci sono 10 casi (2 detenuti e 8 agenti); a Lucera sono positivi 2 detenuti e 7 agenti; a Brindisi 1 detenuto e 6 agenti; a Trani si contano 6 positivi (2 detenuti e 4 poliziotti); a San Severo risultano 3 detenuti contagiati.
MEDICI PUGLIESI PRONTI PER IL FRONTE UCRAINA - Per affrontare l’emergenza dovuta alla guerra «alcuni colleghi sono anche disponibili ad andare nelle zone limitrofe ai confini con l’Ucraina per mettersi a disposizione. Ovviamente, però, abbiamo bisogno di una cabina di regia che provi a mettere a frutto tutte le disponibilità anche di volontariato che ci sono». Lo ha detto il presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri, Filippo Anelli, a margine della inaugurazione del centro antiviolenza comunale universitario nel Policlinico di Bari.
«Noi medici - ha proseguito Anelli - abbiamo dato la massima disponibilità a Bari, in Puglia e a livello nazionale. I rapporti con la Protezione civile e il ministro Speranza sono molto stretti. In questo momento non abbiamo indicazioni precise su come muoverci, sebbene abbiamo in tutte le regioni la disponibilità di tanti colleghi che vogliono essere protagonisti della solidarietà nei confronti degli ucraini».