Buongiorno! Certe volte, per fortuna, la vita riserva delle sorprese che nessuno si aspetta e che non si trovano cercandole. Stamattina mi è venuto in mente di comportarmi come un barese tradizionale.
Come si comporta un vero barese? Beh, ho cercato un cartone per accendere la fornacella per fare la zampina arrosto.
Viva la nostra tradizione, anche perché… questa è!
Chiedo scusa, stavo dimenticando la famosa, immancabile, Peroni.
Bene, chiarito questo, torniamo al passato.
È bello il passato. Naturalmente, il passato si presta a tante battute spiritose. Per esempio, il passato di pomodoro è: io pomodorai, tu pomodorasti, egli pomodorò, eccetera eccetera!
Veniamo a noi! Il passato ci porta ai ricordi.
Tornando al cartone di cui parlavo prima (quello per la fornacella), «scaravettando scaravettando», ho trovato alcune testimonianze di quando non c’era ancora Facebook.
Dentro il cartone ho trovato Capitan Miki, un giovane ragazzo positivo che interveniva sui cattivi, banditi, per difendere i buoni; con lui ho ritrovato il suo amico Doppio Room e il dottore Occultis che operava dopo aver scalato una bottiglia di whisky. All’improvviso, poi, mi è apparso Grande Blek, un giornalino di circa venti centimetri per cinque di forma orizzontale, che costava 20 lire.
Mamma mia che emozione nel vedere il valore vero delle cose.
E poi ancora Tex, eroe del West, da sempre inseparabile amico del mio amico Michele Fusco.
Poi nel cartone c’era ancora il libro Cuore, il libro più triste della terra, con tutti personaggi disgraziati, chi malato, chi destinato alla morte, chi povero, chi soldato, chi, ancora e se non bastasse, orfano!
Dicono tutti che l’autore sia stato Edmondo De Amicis, ma secondo me, gli autori sono stati il professor Marinacci e il prof. Fersini della Patologia chirurgica del Policlinico di Bari.
All’improvviso mentre frugavo fra i ricordi, ho visto dei piccoli calendari tascabili che si trovavano abitualmente nelle sale da barba, con l’immancabile copertina della ragazza in bikini che ti guardava e sembrava che quello sguardo fosse solo per te.
E, dulcis in fundo, ABC, un giornale al tempo considerato spinto perché le donne nude avevano sul davanti solo un triangolino per nascondere la inevitabile curiosità.
Oggi farebbe ridere. Oggi con Facebook, WhatsApp, Onlyfans, eccetera, eccetera, risulterebbe tutto scandalosamente ridicolo; ancor di più se ABC fosse messo a paragone con gli eventuali e puntuali tatuaggi che una volta facevano soltanto i pirati o gli insoddisfatti.
Che belli i ricordi, anche perché hanno la facoltà di essere scelti.
Oggi, però, non c’è tempo per i ricordi.
Il tempo odierno è velocissimo. Ti fanno l’autopsia prima che tu muoia!
È cambiato tutto. Prima c’erano gli Zar, oggi stanno gli Zaraf. Capita l’antifona?
Anche l’amore è cambiato. Prima i ragazzi facevano due passi, tornavano a casa e si baciavano sulla veranda, adesso fanno due passi, vanno a Sanremo e si baciano sulla bocca! Prima c’era più poesia. Ho trovato, sempre nel cartone, un sussidiario, l’ho sfogliato e mi è apparsa una poesia di Giovanni Pascoli, La Cavallina storna che tornava e stornava. Torna e storna, torna e storna, c’è però che tutto questo non tornerà più.
Del resto, come tante cose che non torneranno più.
Di una di queste «cose» con discrezione mi limiterò a fare un piccolo accenno.
Lui si chiamava Maurizio, che però, per educazione, rispetto, serietà e nonostante l’amicizia e confidenza, continuerò a chiamare Costanzo!