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Un mondo fantastico grazie al Padreterno

 
Gianni Ciardo

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Gianni Ciardo

Un mondo fantastico grazie al Padreterno

Dio non si è fatto mancare niente. Ci ha messo di tutto: fiumi, laghi, fiori, frutta, nomi, cose, città e soprattutto santi

Lunedì 13 Febbraio 2023, 10:44

Buongiorno! Ciao mondo, mi sembra un buon inizio per dire come fanno tanti su Facebook…

Oddio, salutare il mondo è salutare. Capita l’antifona?

Salutare il mondo è positivo, anche perché senza di lui, tu, lettore della «Gazzetta del Mezzogiorno», non ci saresti stato e nemmeno Sanremo, nemmeno l’Agenzia delle Entrate, Emiliano, Giallo oro, Barbara d’Urso, le orecchiette con le cime di rapa, la birra Peroni, simbolo della città di Bari, ma soprattutto «Il mondo» di Jimmy Fontana!

Il mondo non si è fermato mai un momento.

Perché? E perché, nonostante tutto, ha sempre avuto un cuore, come quello di Rita Pavone.

Il mondo è sempre stato corretto con noi, malgrado noi.

Ho detto malgrado e non ciò nonostante, il che la dice lunga sulla considerazione che ho del genere umano, perché «malgrado» è certamente senza via di scampo, a differenza di «ciò nonostante» che una speranza te la dà.

Tornando al mondo, va detto che è sotto gli occhi di tutti che è a forma di palla, un’enorme palla, gigantesca!

Una palla sola, autosufficiente, ma sola, anche perché non ha l’esigenza di dire che ne ha due come dicono tutti.

Il mondo gira (e anche le nominate due di sopra).

Il giramento è perfetto. E perché perfetto? Perché ha un cuore.

Forse molti non sanno che al centro della terra, all’interno proprio, c’è un cuore!

Un cuore liquido che ha sempre fatto girare la palla in senso orario.

Beh, ultimamente, però, la Palla, sentendosi sola ed essendosi rotta le scatole, si è bloccata all’improvviso per un po’.

Dopo qualche giorno, le scatole hanno ripreso a girare… però in senso opposto.

Come mai? Non si sa!

La natura è strana, infatti, non si capisce come mai Brunetta ami la natura con tutto quello che la natura gli ha fatto.

La natura, ripeto, è strana. Ha cambiato persino, il corso delle cose, perché, se ci pensate, le mucche non mangiano più l’erba, la fumano.

I fiori di Sanremo sono tutti distrutti, tanto che l’anno prossimo il festival si farà a Terlizzi!

Ognuno di noi non dirà più un nome e cognome, e così, invece di Peppino Sciannimanico o Pasquale Lavopa si chiameranno tutti come Tananai, Madame, Ariete, Mister Rain, Lazza, Ida, Lda, ComaCose, Holly, Sethu, Shari, Ultimo, Will e persino Colla Zio.

È un mondo fantastico. Tutto questo grazie al Padreterno che addirittura senza WhatsApp ed e-mail e - scusate il termine - l’infernale aggeggio, ha costruito il mondo per il suo tempo libero.

Dio non si è fatto mancare niente. Ci ha messo di tutto: fiumi, laghi, fiori, frutta, nomi, cose, città e soprattutto santi, da San Dramilo a San Dokan, San Nia Marisa (in arte Marisa Sannia) e con lei un altro santo: San Remo.

San Remo, diventò Sanremo. Un festival di canzoni, con molti cantanti che vi partecipano, cantando con microfoni che funzionano benissimo, fino a che arriva uno che lo butta in piscina, perché faceva acqua.

Alcuni, poi, cantano senza farsi sentire e forse è meglio così.

Peggio certamente, quando li sentiamo, ma loro non sentono, perché il rischio è che Morandi non vada più a prendere il latte, ma la scopa.

Pazienza. Però Sanremo è sempre Sanremo.

Ed io a far «Volare» la fantasia, «Mi sono innamorato di te» Sanremo, e per questo «Ho preso la chitarra” e »Canto per te”, dicendo «Dio come ti amo” e »Pregherò»«In ginocchio da te» e «Se domani», «Setelefonando» tu mi dicessi «Vattene amore» e «Se bruciasse la città» ti risponderei, «Strada facendo»,«Io camminerò» e «Nel sole»,«Almeno tu nell’universo»dimostrerai «L’ immensità», ma comunque«Ti lascerò».

Questa è la Costituzione del grande festival di Sanremo.

Questi cinque giorni di intervallo non bloccheranno tutto, nè cancelleranno la Musica della nostra Italia che fu, anche se le nuove generazioni e «I bambini fanno ohhh»…e alla fine di Sanremo faremo «Splash»!!!

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