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Carta Canta - Da dove incomincia tutto

 
Classe 1^b,  scuola vittorio  Emanuele-Dante Alighieri, Andria

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Classe 1^b, scuola vittorio Emanuele-Dante Alighieri, Andria

Carta Canta - Da dove incomincia tutto

Martedì 02 Maggio 2023, 19:24

ANDRIA - Tutto inizia nel lontano 1894, quando Nicola Mucci avvia la prima fabbrica nel centro storico di Andria, dove attualmente c'è il Museo del Confetto “Giovanni Mucci”, riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali e annoverato fra i Locali Storici d'Italia. Da allora, comincia a produrre cioccolato, caramelle e confetti, utilizzando, per questi ultimi, le prelibate mandorle pugliesi. Tra le prime tipologie ci sono i cannellini, composti da uno strato di cannella ricoperto di zucchero, i ricci bianchi con la mandorla pugliese e la giardiniera, in cui, all’epoca, c’era un liquore chiamato rosolio mentre oggi c’è uno sciroppo analcolico alla frutta.

La storia negli anni...

1920 - Nel 1920 inventa "Mandorla Imperial", un nuovo confetto, unico, realizzato con la pregiata mandorla pelata “Fra Giulio”, nota come “Avola di Puglia”, ricoperta da uno strato di cioccolato bianco e leggermente confettata. La sua evoluzione porta, negli anni '30, alla creazione dei famosi "Tenerelli Mucci", lavorati ancora oggi secondo la ricetta originale, con Mandorle di Toritto e "Nocciole del Piemonte", ricoperte da cioccolato fondente, bianco e da un leggero strato di confettura colorata.

1926 - Per una sempre crescente produzione, l’intraprendente Nicola fa edificare un primo grande stabilimento, dotandolo di nuovissimi impianti per la fabbricazione di cioccolato, confetti e caramelle. Questo conta oltre ottanta dipendenti, di cui tre quarti sono ragazze addette alla decorazione dei confetti, all’incarto di caramelle, cioccolatini e uova pasquali.

Nel 1934, a causa della crisi del ‘29, la produzione si riduce e Nicola è costretto a ridimensionare l’azienda e a trasferirsi nuovamente nella prima fabbrica.

1945 - Giovanni Mucci eredita la fabbrica, avviata da papà Nicola, sviluppando l’attuale brand Mucci Giovanni dal 1894. La storia negli anni...

DAL 1894... Ben presto i prodotti varcano i confini regionali e nazionali, divenendo famosi per bontà e gusto inimitabili. Nel 1975, l’azienda passa nelle mani dei figli di Giovanni che, con passione, curano e tramandano non solo i segreti di famiglia, ma soprattutto l’amore e l’entusiasmo per il loro lavoro.

Gli attuali eredi Mucci, figli e nipoti di Giovanni, inaugurano il moderno stabilimento a Trani, dove, ancora oggi, si producono confetti semplicemente unici, secondo i metodi artigianali dell’alta tradizione confettiera. “Qualità” è l’imperativo di una famiglia che, da sempre, attenzione, passione e ricerca nella creazione di piccoli capolavori da offrire nei momenti lieti della vita. Una famiglia che coltiva un’ambizione nobile ed elevata: accrescere l’emozione di una festa.

Una storia di famiglia

L’Amore e la Passione alla base del loro lavoro mettono il cuore e il risultato ha un gusto così dolce e indescrivibile, assolutamente da provare!

Grazie all’amore, professionalità ed entusiasmo con i quali hanno fondato l’azienda, gli eredi Mucci sono riusciti ad affermarsi oggi come leader nel settore, ottenendo numerosi riconoscimenti.

I confetti e dragées Mucci sono presenti nei più prestigiosi negozi di specialità dolciarie ed enogastronomiche.

L’AMORE ALLA BASE DELL’AZIENDA MUCCI

All’interno della loro fabbrica, l’Amore e la Passione hanno sempre trionfato, non solo per quanto riguarda la dedizione lavorativa ma anche a livello umano. Tutti i loro Collaboratori sono orgogliosi di lavorare in un ambiente sereno e accogliente, in cui ognuno di loro si sente a casa. I collaboratori ci svelano un segreto: tra un confetto e un dragée, nell’ azienda sono nate anche grandi storie d’Amore.

Il prodotto tipico e le tradizioni

Il loro prodotto tipico e` il Tenerello che nasce negli anni ’30, viene realizzato con la mandorla pugliese di Toritto , un paesino vicino Bari, e nocciola proveniente dal Piemonte. Viene, poi, ricoperto da un doppio strato di cioccolato fondente bianco, poi confettato con sciroppo di zucchero colorato all’esterno con aromi naturali. Il tenerello era protagonista di una tradizione chiamata PIETRESCIATA: si trattava di un lancio vero e proprio di confetti che negli anni ‘30 venivano fatto da parte della mamma dello sposo che si recava alla casa per lanciarle questi confetti senza farle del male, sul capo , era simbolo di prosperita` e abbondanza per la vita materna; inoltre, la mamma dello sposo doveva donare alla ragazza una bomboniera ricca di confetti che doveva far capire che era ben voluta all’interno della famiglia; se ciò non veniva fatto, significava che non le riteneva idonea a sposare suo figlio e il fidanzamento si interrompeva.

I colori del tenerello

Celeste e rosa per le nascite.

Rosso per le lauree, periodo natalizio, San Valentio Bianco della purezza quindi per tutti i sacramenti.

Giallo e verde i 18 anni.

Giallo seconde nozze Verde promesse di matrimonio.

Oro per cinquantesimo anniversario di matrimonio.

Argento venticinquesimo anniversario di matrimonio.

La differenza tra oro e argento e` che l’oro e` piu` opaco, fatto con polvere alimentare dorata, invece l’argento e` lucido perche`, dal momento che tale materiale è dato che e` commestibile, si crea con lo strato esterno di argento PURO. All’interno, entrambi contengono una mandorla molto pregiata, la pizzuta di Avola che proviene dalla Sicilia, e che è definita la regina delle mandorle.

Glace

In questo affresco presente nel negozio-museo è rappresentata una fanciulla, GLACE, che dal dal greco glucos significa dolce, glucosio. Ci sono anche delle colombine che riempiono le reti di confetti e passano per il castel del Monte, quindi rienpiono la cornucopia. Gli angeli con Glace compiono una pietrisciata sopra il capo dei clienti.

Il procedimento di produzione dei confetti

Un tempo le mandorle venivano sgusciate su una pietra, poi, eliminato il guscio, si eliminava la pellicina scottando le mandorle in acqua bollente. Poi fu’ inventato un pela mandorle, che aveva dei rulli all’interno che andavano a sbucciare la mandorla. Le Bassine erano delle macchine che si usavano per ricoprire di sciroppo di zucchero i confetti, ruotandoli e mescolandoli ad altissime temperature. Poi c’erano le raffinatrici che servivano a fare il marzapane, realizzato con mandorle tritate, vaniglia e zucchero e sugli stampi si andava a creare la forma della frutta, dalla dimensione molto piu` piccola per farle somigliare a dei confetti. Le antenate delle bassine erano le barlant che erano chiamate oscillanti. In un cassettino di legno pieno di amido di riso, si andava a creare un solco e con gli imbuti si andava a riversare il tutto e si lasciava riposare per 24h. Qui avveniva una reazione chimica chiamata cristallizzazione. Poi c’era la copertura di cioccolato.

Gli ambienti: la sala del cioccolato

E` la sala dove prima avveniva la conduzione del cioccolato. Esso si ricava da un seme dell’albero del cacao, diffuso in America, Brasile. Le fave di cacao sono fondamentali per il processo della lavorazione del cioccolato: le fave vengono prima tostate, poi macinate, trasformate in granella, poi si mettono in un macchinario, che, grazie a una grossa pressione andava a compattare il tutto fino a formare una densa pasta di cacao. Attraverso processi chimici e` possibile separare due componenti, il burro di cacao, parte grassa, e la polvere di cacao, parte sgrassata. Con quest’ultima, lo zucchero e la vaniglia si crea il cioccolato.

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